Tagliavento garanzia di sconfitta
Adessoche so chi è che arbitrerà il derby di dopodomani sera sono più tranquillo che mai. Il mitico Collina, che come tutti sanno un bel giorno di primavera osò fare outing per definirsi simpatizzante della Lazio, da laziale ultraortodosso ha deciso di dimostrare la propria cristallina refrattarietà ai conflitti di interesse designando il signor Tagliavento, l'uomo con il quale la Roma non perde mai una partita e la Lazio non la vince dalla notte dei tempi. Sono più tranquillo che mai perché se prima mi illudevo di poter limitare i danni (mi sarebbe andata benissimo una sconfitta con un solo gol di scarto, e un pareggio mi avrebbe addirittura proiettato nell'Empireo) adesso so di non poter più nutrire alcuna speranza se non quella di perdere con uno scarto inferiore ai 3-4 gol. Là dove non arrivassero i fenomeni in maglia giallorossa, infatti, non ho dubbio che arriverebbero i potentissimi impulsi cosmici irradiati da Tagliavento, il quale, essendo un ottimo arbitro e una persona onesta, alla Roma porta con tutta evidenza una fortuna megagalattica (di cui peraltro Totti & C. non avrebbero alcun bisogno, essendone già abbondantemente dotati di loro). Per cui domenica pomeriggio penso proprio che andrò al cinema o porterò le nipotine a prendere il gelato: tanto che la guardo a fare, la partita? Come dite? Che nessuno può credere a questa fuffa e che solo uno scemo può pensare che vi beviate cotanto scaramantico piagnisteo? Beh, se pensate questo significa che, da buoni romanisti, non guardate mai le partite della Lazio. Perché se le aveste guardate sapreste che una squadretta come quella biancoceleste non ha alcuna speranza contro un'avversaria quale la Roma di Ranieri, vale a dire contro lo squadrone più forte del mondo, allenato dal tecnico più bravo del mondo, arricchito dai due giocatori più forti del mondo, sostenuto dal miglior tifo del mondo e guidato dalla migliore società del mondo. Malgrado i recenti miglioramenti non saremo certo noi – che saremmo pazzi a ritenerci ormai al riparo dal pericolo di retrocedere – a poter fermare l'irresistibile corsa verso lo scudetto di questa invincibile truppa di unti dal Signore. Come dite? Che vi siete stufati di farvi prendere in giro e che devo smetterla? Ah, sì? E allora fatela finita anche voi, che da domenica scorsa vi scartavetrate l'ugola per ripetere che «il derby è una partita atipica»!... Atipica un cavolo, dico io. Qui se non fischia Rocchi fischia Rizzoli, e se non fischia Rizzoli fischia Tagliavento. Il vicepresidente Mazzini, quello che parlava con Pradè, non c'è più, ma le designazioni arbitrali per il derby continuano a essere tutte, immancabilmente, dello stesso inequivocabile tipo.