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Toni e Floccari, gemelli diversi

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Combo con Sergio Floccari della Lazio e Luca Toni della Roma

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Tanti punti in comune, il vizietto del gol e la città vista da due prospettive opposte. Sergio Floccari e Luca Toni sono i grandi debuttanti al ballo di domenica, smaniosi di vivere il primo derby della Capitale dopo aver «svoltato» le stagioni di Lazio e Roma. Arrivati sulle rispettive sponde a gennaio, costo totale 500 mila euro, quelli versati da Lotito al Genoa per il prestito, Floccari e Toni hanno avuto da subito un impatto devastante. Centravanti dal fisico diverso - il romanista ha 14 centimetri e 22 chili in più del laziale - ma caratteristiche simili: entrambi bravi nel gioco aereo, a procurarsi punizioni e far salire la squadra. Li accomuna il senso del gol. I numeri di questa stagione parlano di 7 gol segnati da Floccari in biancoceleste tra campionato e coppa Italia (dopo i 4 realizzati in avvio con la maglia del Genoa) e 5 centri per Toni. Per il laziale è la prima vera grande occasione della carriera. Classe 1981, dopo un avvio promettente e l'approdo al Genoa in serie B nel 2002, è dovuto ripartire dal basso, il Rimini, e aspettare il 2005 per l'esordio in serie A con il Messina. Due stagioni in Sicilia, poi l'Atalanta dove ha segnato 20 gol in due stagioni ed è cresciuto in maniera esponenziale fino a catturarsi l'attenzione dei grandi club. Lo voleva la Roma, se lo è ripreso il Genoa l'estate scorsa pagandolo 12 milioni di euro, ma anche la sua seconda «vita» storia in Liguria è stata un'agonia, lunga soltanto tre mesi. Lotito ha avuto il merito e l'intuizione di dargli un'altra chance e finora è stato ripagato in pieno. Floccari è l'unico punto fermo nell'attacco laziale e il derby lo vedrà sicuramente tra i protagonisti. Semmai sono Rocchi e Zarate a doversi sfidare per fargli da spalla domenica. Probabile ma meno scontata la presenza di Toni dal primo minuto. Ranieri non ha ancora deciso se affidarsi al tridente «pesante» e se dovesse optare per una soluzione più prudente il sacrificato potrebbe essere proprio il bomber modenese. Che non la prenderebbe benissimo, dopo aver iniziato in panchina la gara del sorpasso con l'Atalanta. Toni ha quattro giorni di allenamenti per convincere Ranieri e una dote importante di gol segnati e lavoro per la squadra. Dai tempi di Batistuta la Roma non aveva un attaccante così. Il popolo giallorosso lo ama e sogna di vedere l'orecchio roteare sotto la Sud dopo un gol ai «cugini». Floccari e Toni, due certezze del presente, due dubbi per il futuro. La Lazio dovrà trattare il riscatto del cartellino con il Genoa, già fissato il prezzo a 9 milioni, Lotito cerca uno sconto e propone Foggia come contropartita. La Roma è convinta di poter trattenere Toni, nonostante abbia ancora un anno di contratto con il Bayern a quasi 6 milioni di euro netti.   A Trigoria non preoccupano neanche le dichiarazioni di Beckenbauer, presidente onorario del club bavarese, che in Germania ha parlato di un ritorno di Toni il prossimo anno. «A che titolo rilascia certe dichiarazioni? Conta poco - il commento del procuratore dell'attaccante Tinti - non credo che Beckenbauer sia nemmeno più presidente onorario». Secondo il sito del Bayern lo è, ma comunque non ha un ruolo operativo e soprattutto fino a quando ci sarà Van Gaal Toni non metterà più piede a Monaco. Dipendesse da lui si sposterebbe da Roma solo per andare in Sudafrica, lì dove anche Floccari sogna di arrivare. La volata Mondiale dei centravanti inizia nel derby.  

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