Mourinho e il rischio «zero tituli»
Enon fatevi venire gli stranguglioni - fedelissimi della Beneamata - se si giocherà in un 5 Maggio evocatore di mitica sfiga: certe situazioni si affrontano anche per cambiar la storia. E questo mi è parso il pensiero dominante di Napoleone Mourinho dal momento in cui, vinta la battaglia di Russia, si è visto superare dalla Roma in campionato e ha cominciato a temere di finir vittima del proprio slogan: Zero Tituli - "creazione" del 3 marzo 2009 dedicata in particolare proprio alla Roma che s'era lamentata degli "aiutini" forniti all'Inter dagli arbitri - è quel che potrebbe restare a chi insegue il Grande Slam. Zero Tituli? E allora il Grande Mou, appena entrato nelle pagine di "Topolino" e pronto a farsi promuovere Gran Mogol, ha schierato contro la Fiorentina le Giovani Marmotte nerazzurre secondo una Maginot iperdifensiva da far invidia alla più blindata Inter di Helenio Herrera, quella che con i mastini Burgnich, Guarneri e Picchi di Coppecampioni ne ha vinte due. A Firenze, il "catenaccio offensivo" - definizione che mi è stata suggerita dall'invidiabile capacità dei nobili attaccanti di farsi operai difensori - è stato sostituito da un vero catenaccione che tutto sommato fa onore a Mourinho: Cordoba, Lucio, Materazzi, il piededuro Chivu e Maicon col freno a mano hanno fatto capire subito a Prandelli che non c'era trippa per gatti. Buon controllo delle pur ficcanti azioni dei viola, un po' di fortuna e un sano contropiede all'italiana, più il gol di vantaggio dell'andata ed ecco svolto al meglio il compitino della Coppa Italia. Ma con un annuncio dello Specialone Urbi et Orbi: visto che il mio traguardo più importante devo contenderlo al Barcellona di Messi e chissà come può andare a finire, vi comunico che non butterò via il campionato, com'è successo fino a sabato scorso con l'ennesimo pareggio. L'annuncio - dicevo - è in particolare indirizzato alla Roma, la concorrente più forte, ma è anche un avvertimento per la Juve che domani sera sarà a San Siro per cercare novanta minuti di gloria in una stagione alla Cambronne. Proprio mentre infuriano le polemiche di una improbabile Calciopoli Due scatenata dal clan difensivo del sempre abilissimo Moggi, più che mai eroe per gli juventini mazziati dalla Giustizia Sportiva, dal destino cinico e baro e da uno staff dirigenziale a dir poco sciagurato (chiedere a Ranieri). Il derby d'Italia sarebbe stato comunque avvelenato, secondo tradizione e per le polemiche dell'andata; ma l'improvvida campagna scatenata dal popolo bianconero e dai media moggianti contro Giacinto Facchetti indurrà Moratti a chiedere venerdì ai suoi ragazzi di infliggere alla Juve una punizione esemplare. E domenica forza Lazio...