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Da Pizzaballa a Julio Sergio una vita di derby giallorossi

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Arrivail derby. Sfottò, scaramanzie ma anche la forzata indifferenza di chi intimamente sente salire la tensione. Un rito che si ripete al bar come in ogni luogo di Roma dove si assiste al proliferare dei professionisti del pronostico (e dei conseguenti scongiuri degli scaramantici). Ma questo è il derby, la preparazione di una goliardica resa dei conti per la conquista del primato cittadino. Quest'anno, però, è diverso. In ballo c'è qualcosa di molto più importante, di inimmaginabile se solo pensiamo a dove eravamo quattro mesi fa. Oggi siamo primi e vogliamo restarci. Lo siamo non per caso ma grazie al magnifico lavoro della dottoressa Sensi che nei momenti più difficili ha dimostrato carattere e serietà fuori dal comune e di Claudio Ranieri, romano e romanista dei tempi moderni, miscela vincente di tifo e ragione. Un plauso, ovviamente, va al nostro immenso capitano, Francesco Totti, capace con l'esempio di dare forza alla squadra anche stando lontano dal campo. Domenica sarà bellissimo stare all'Olimpico e vederlo gremito. Sembra passata una vita dal mio primo derby allo stadio. In porta c'era Pizzaballa, oggi c'è Julio Sergio, da Ribeirao Preto. Una volta in Brasile in porta ci andavano quelli scarsi coi piedi. Oggi ci vanno dei campioni. Che sia un grande festa e sugli spalti a vincere sia la correttezza. Godiamoci lo spettacolo. E come sempre, Forza Roma

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