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Corri Roma corri

I giallorossi esultano

Ranieri non fa sconti

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Crederci, crederci e ancora crederci. Era ed è tuttora il must di Claudio Ranieri, autore principale di questa rimonta della Roma che ha dell'incredibile. Un inseguimento partito quando i giallorosi erano impantanati col fango fin sopra alle ginocchia, tramortiti da una gestione ormai consumata (quella di Spalletti) e senza gli stimoli giusti per tornare a respirare l'aria ossigenata dell'alta classifica. Poi la svolta, arrivata subito dopo l'ultima ecatombe: quel clamoroso crack all'Olimpico nella seconda giornata di campionato contro la Juve di Diego & Co.. È stato il punto più basso di una stagione che da lì in avanti, complice l'arrivo a Roma di Ranieri, è stata una lenta ma costante risalita che ha portato ai ventitrè risultati utili consecutivi e al soprasso sull'Inter di domenica scorsa. Dopo quel ko i vertici del club, d'accordo con il tecnico toscano che ora vive una nuova giovinezza a San Pietroburgo (primo in classifica con il suo Zenith), hanno detto basta e puntato tutto su un uomo d'ordine: Claudio Ranieri. Romano doc, testaccino dal passato glorioso e con un dna tutto giallorosso. Per lui è stata anche più dura, proprio per questo, ma adesso se la gode tutta questa Roma dei miracoli che è tornata a far sognare una città. La svolta è arrivata su un campo tradizionalmente ostile alla Roma: Siena. Dal Franchi è partita la rincorsa alla capolista, iniziata in sordina mentre gli altri lì davanti se le davano di santa ragione per restare in vetta. La Roma ha iniziato così un lento cammino con i gol incredibili di due difensori (Mexes e Riise) e da allora non s'è più fermata: o quasi. Subito dopo quel bel 3-1 all'altro Franchi, quello in casa contro la Fiorentina, che ha di fatto lanciato la Roma prima dei pareggi sofferti di Palermo e Catania. Poi ancora un successo a Napoli che ha preceduto lo stop a San Siro contro il Milan. E poteva sembrare già un capolinea, soprattutto perché sono poi arrivate altre due sconfitte dure: in casa contro il Livorno e al Friuli con l'Udinese. E invece è stata la svolta definitiva, quella che ha messo le ali alla Roma che da allora (28 ottobre 2009), in campionato non ha più perso una partita. Cambio di passo vero e proprio con i romanisti chiusi a riccio e a testa bassa all'inseguimento di un'Inter che sembrava inarrestabile. Altro passaggio chiave il successo nel derby contro la Lazio con Cassetti (altro difensore... sarà un caso?) portato in giro per il campo come un totem: suo il gol decisivo, primo stagionale e gran segnale per tutti. La Roma ha continuato così a martellare su ogni campo, da Firenze a Torino, fino alle cronache dei giorni più recenti. Lo scontro diretto ha dato l'indirizzo a questo finale di stagione. Il successo all'Olimpico contro l'Inter capolista é stato il vero colpo della gestione Ranieri: 2-1 con grande padronanza della partita che i giallorossi hanno tenuto più o meno sempre in mano. Ovvio, dall'altra parte del campo c'era la corazzata nerazzurra, una squadra costruita per vincere, ma la Roma ha tenuto testa e campo. Risultato finale giusto e altri punticini rosicchiati in vista del colpaccio di domenica scorsa. Il weekend più dolce della gestione Ranieri era stato preparato dal pareggio imposto alla (ormai ex) capolista dalla Fiorentina. La Roma ha fatto il suo e schiantando l'Atalanta all'Olimpico si è guadagnata sul campo la possibilità di crederci davvero a questo scudetto. Roma è pronta e il diktat degli ultimi giorni apapre ormai scontato: non succede, ma se succede...

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