Ranieri non fa sconti
Non guarda in faccia a nessuno. Che si chiami Totti, De Rossi o Toni. Claudio Ranieri, l'uomo dal polso duro, ha stupito ancora domenica scorsa con un'esclusione eccellente. Tutto lasciava pensare alla conferma del tridente delle meraviglie e invece con l'Atalanta c'era Menez e non Toni. Il centravanti - dicono - è rimasto stupito e pure un po' amareggiato, ma tutto è passato al termine della partita che ha riportato la Roma al comando della classifica e che lui ha vissuto in campo dall'inizio del secondo tempo. L'allenatore del «miracolo» giallorosso continua ad azzeccare ogni mossa. Anche rischiando. Più bastone che carota, nel corso della stagione ha avuto il coraggio di lasciare fuori anche un certo Francesco Totti. A Torino, per esempio, portandolo in panchina anche se dopo tre minuti ha dovuto farlo entrare al posto di Toni infortunato. Ma se il capitano ha giocato la metà delle partite in campionato è anche per scelta di Ranieri, che rispetto al suo predecessore ha consigliato un recupero lento. Totti ha capito, ha accettato e si è presto tutto il tempo necessario per risolvere i problemi al ginocchio e ritrovare una condizione dignitosa. Sotto la «scure» del tecnico testaccino ci è passato anche De Rossi: Roma-Genoa l'ha vissuta in panchina perché reduce da un infortunio. Con un altro allenatore quella partita l'avrebbe giocata. Ne sa qualcosa Mexes, tenuto fuori con la «forza» da Ranieri dopo l'infortunio nel derby d'andata e, in seguito, per scelta tecnica. Per non parlare dei vari Menez, Cerci e Motta che sono passati rapidamente dal campo alla tribuna. O Doni, costretto a lasciare le chiavi della porta a Julio Sergio per evidenti meriti conquistati sul campo. La forza di Ranieri sta nell'usare lo stesso metro di giudizio con tutti. Stai bene giochi, toppi una partita vai fuori. Lo spogliatoio ha imparato a conoscerlo e adesso accetta le sue scelte senza fiatare. I sorrisi di Mexes sono l'evidenza del successo ottenuto dal tecnico nella gestione del gruppo. Concretezza, concetti semplici e la capacità di ascoltare i consigli quando ce n'è bisogno, vedi la sostituzione «cambiata» da Totti con Menez domenica scorsa. Adesso ha già messo da parte l'emozione del primato solitario in classifica, nuova anche per uno navigato come lui. Vuole giocarsi un derby alla grande, a viso aperto, bissando se possibile il successo dell'andata. Sarà ancora tridente e stavolta dovrebbe toccare a Toni, con Menez inizialmente in panchina. E se Ranieri stupisse ancora?