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Reja sogna lo sgambetto capitale

Edy Reja

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Una partenza traumatica, due gol subìti in un quarto d'ora e una squadra allo sbaraglio. Edy Reja ha saputo ridisegnare la sua Lazio in corsa, le ha dato coraggio inserendo la terza punta, l'ha incitata. E alla fine ha vinto. Sul volto dell'allenatore friulano trapela tutta la soddisfazione di una prestazione che inizialmente lo aveva sorpreso negativamente. «Nei primi venti minuti è stato un disastro totale - ammette il tecnico laziale - è stato un inizio sconcertante. Non siamo scesi in campo, non abbiamo mai fraseggiato: è stata la peggior Lazio della mia gestione. Poi - fortunatamente - abbiamo iniziato a giocare». Il tecnico è stato bravo a cambiare in corsa, schierando un 4-3-3 che ha messo in difficoltà l'avversario. «C'è stata un po' di confusione quando sono arrivate le formazioni - confessa Reja - pensavo che il Bologna giocasse con due punte. Poi si è infortunato Zalayeta, e a quel punto ho inserito Biava perché pensavo che giocasse Modesto come esterno di centrocampo. Inizialmente poteva anche andar bene, ma dopo il loro doppio vantaggio avevo bisogno di maggior consistenza sull'esterno. L'innesto di Rocchi è stato determinante, giocando con le tre punte possiamo mettere in difficoltà chiunque. Tridente anche nel derby? Mai dire mai, anche se per proporre un modulo del genere è necessario grande sacrificio da parte di tutti: dovranno pedalare tutti, e dovranno pedalare tanto». Il successo ottenuto a Bologna rappresenta un grosso passo in avanti verso la salvezza, ma l'allenatore non si fa prendere da facili entusiasmi: «Abbiamo un calendario difficile - afferma - è stato un passo importante ma non decisivo. Per la matematica salvezza servono almeno 42 punti. Mi auguro che alla fine la salvezza se la giochino Atalanta e Bologna: noi abbiamo la Roma, il Genoa e l'Inter, il calendario nasconde molte insidie». La prima insidia sarà rappresentata dalla Roma lanciata verso lo scudetto: in novanta minuti la Lazio avrà l'opportunità di riscattare un'intera stagione. «Dovranno passare sotto le nostre grinfie, noi ce la metteremo tutta. Negli ultimi dieci anni nella capitale non c'è stato un derby così importante: far perdere lo scudetto alla Roma è il sogno dei nostri tifosi, cerchermo di accontentarli».

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