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Attenti al Diavolo

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Lecritiche al gioco del Milan che ancora questa settimana sono state attribuite a Silvio Berlusconi non fanno più scattare Leonardo, che reagì con un misto di rabbia e orgoglio ai commenti del premier dopo la partita persa al Meazza contro il Manchester. «Basta una sua parola e vado via», disse in quell' occasione, mentre ora preferisce commentare con ironia le ultime osservazioni sulla scarsa pericolosità offensiva del Milan fatte da Berlusconi a una cena con parlamentari del Pdl. Il futuro del tecnico brasiliano è il tema più toccato nella conferenza stampa prima della partita contro il Catania, nonostante il Milan sia in piena lotta scudetto. Ma la classifica, come spiega lo stesso Leonardo, «è la stessa di una settimana fa, le distanze e le condizioni sono le stesse», e quindi è più interessante capire se le parole di Berlusconi lo stiano in qualche modo allontanando dal Milan. Leonardo spiega di «non dare tanto peso a queste cose: ho i miei principi e le mie idee, poi sento tutto da tantissime persone, presidente compreso». Nessuna certezza su cosa succederà a maggio, anche se Leonardo ha un altro anno di contratto, perché «le cose cambiano tantissimo nel mondo del calcio» e adesso non è proprio il momento di pensare al futuro: «Non sto nascondendo nulla, giuro. Cerco di prendere le mie scelte nel momento giusto e ora non è proprio il momento». Ci sarebbe infatti ancora uno scudetto da vincere e «tutto può succedere» visto che i rossoneri sono gli unici a potersi concentrare su una sola competizione. Al Meazza arriva il Catania, «una squadra che gioca con tanto entusiasmo», e Leonardo recupera Huntelaar, Borriello e Seedorf. Prosegue la stagione «pazzesca» dei portieri e oggi toccherà ancora a Dida, visto che Abbiati sta ancora recuperando.

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