L'ora di Mexes
Da onnipresente a tappabuchi. Una parabola discendente, anche dopo una stagione «comme ci comme ça», può comunque cambiare traiettoria. Magari proprio nel momento della verità. Se lo augura Philippe Mexes, che domani dovrebbe tornare dal primo minuto. Dipende da Juan, come accadde a Bologna, l'ultima volta da titolare del biondo di Tolosa. Allora il brasiliano era squalificato, stavolta è da gestire per l'affaticamento al flessore avvertito mercoledì. L'acciacco è di poco conto, ma Juan lo sente ancora. Ieri niente allenamento col gruppo, solo un po' di corsetta a ritmi neanche tanto sostenuti. Oggi, dopo attenta valutazione, l'ultima parola. I dubbi non mancano: allenamento in gruppo o ancora a parte, rischiare Juan contro l'Atalanta o non rischiarlo in vista del derby. Se la linea che verrà adottata, come sembra, sarà quella della cautela, toccherà per la diciassettesima volta in campionato a Mexes. Finora non aveva mai giocato così poco: 27 presenze nei primi tre anni romani, 31 nel quarto e 29 nella stagione passata. Da titolare inamovibile a prima riserva di lusso. La personalissima era Ranieri di Mexes iniziò benissimo: primo gol, a Siena, della nuova gestione. Una buona partenza, poi pochi alti e tanti bassi, culminati col sorpasso di Burdisso e Juan nelle preferenze ranieriane. L'Atalanta può essere l'occasione giusta per ripartire, lasciare il segno nella volata finale e, perché no, ricominciare a guardare al futuro con meno pensieri. L'avvenire di Mexes è tutto da decifrare: un contratto in scadenza, teoricamente da rinnovare, nel 2011 (con una clausola intorno ai 16 milioni valida per i primi 15 giorni della sessione di mercato) e tanti aspetti da valutare. La Juve, molto di recente, si è informata, ma Philippe ha risposto «No, grazie». Lui, se dovesse lasciare Roma, preferirebbe l'estero. La Roma, che punta a riscattare Nicolas Burdisso e a rimpinguare la difesa col fratello Guillermo Burdisso, inizierà a discutere di una sua cessione solo davanti a offerte importanti. Senza dimenticare l'argomento, non ancora affrontato, del rinnovo. Il futuro incombe, ma prima viene l'Atalanta (almeno 50mila spettatori, per il momento). Oltre a Mexes, che aveva accusato un attacco di asma (amplificato dall'allergia al polline), anche Julio Sergio è tornato nel gruppo. Totti, durante la partitella, ha ricevuto un pestone da Baptista: qualche secondo di paura e allarme rientrato. Rinviato, invece, l'incontro tra Lucci, procuratore di Julio Sergio e Taddei, e il ds Pradè. Per i rinnovi si può aspettare.