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Roma extralarge

Roma, l'esultanza di Vucinic, Totti, Toni e De Rossi

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Tutti insieme appassionatamente. È una Roma al completo quella che viaggerà nel rettilineo finale del campionato, sei tappe per realizzare un sogno. O quantomeno tagliare il traguardo senza accumulare rimpianti. Domenica con l'Atalanta Ranieri si ritroverà l'intera rosa a disposizione per la prima delle sei finali che separano i giallorossi dal verdetto tricolore. Non era mai successo finora in una stagione che rispetto alla precedente sul piano degli infortuni è stata un trionfo. O meglio, il precedente c'è, Roma-Inter del 27 marzo (mancava solo Faty), ma quel giorno Totti era alla prima convocazione dopo il lungo stop e partì dalla panchina mentre nella prossima gara Ranieri lo potrà utilizzare come e quanto vorrà. È il momento delle scelte per il tecnico, che per forza di cose dovrà scontentare qualcuno.   Menez, per esempio, lui che insieme a Perrotta ha scontato la squalifica domenica scorsa e adesso vorrebbe riprendersi il posto tra i titolari lasciato nella gara con l'Inter. Ma nella testa di Ranieri le gerarchie sono ben definite: Totti, Vucinic, Toni adesso non si toccano. L'unico fattore che potrebbe favorire Menez è la diffida del montenegrino che in caso di un'ammonizione con l'Atalanta salterebbe il derby, il vero snodo cruciale della stagione giallorossa. A Bologna Ranieri preservò Perrotta, più difficile che faccia lo stesso con Vucinic, uno che con i suoi gol gli ha regalato 15 punti in campionato. Semmai si può ipotizzare una sostituzione «precauzionale» nel corso della gara. Menez insieme a Baptista e Cerci (ieri colpito duro all'anca in allenamento, ma non preoccupa) rappresentano le alternative di altissimo livello che in questo momento in Italia soltanto l'Inter può permettersi. Il tridente non si tocca, insomma. E allora i dubbi di formazione riguardano il centrocampo, dove con il ritorno di Perrotta (ieri era in permesso) «avanza» un uomo. De Rossi e Pizarro restano inamovibili, il campione del mondo è in ballottaggio con Taddei. Una sfida tra polmoni d'acciaio, quelli che servono per mantenere gli equilibri di una Roma a trazione anteriore. In difesa le certezze si chiamano Burdisso e Juan nel cuore dell'area e l'accoppiata Cassetti-Riise sulle fasce. Il norvegese guida la classifica degli stakanovisti di Ranieri: 3.867 i minuti giocati dal norvegese tra campionato e coppe, complice la lunghissima assenza di Tonetto che anche ora non rappresenta un'alternativa valida nei pensieri dell'allenatore. Cassetti ieri ha saltato la ripresa dei lavori a Trigoria causa influenza ma domenica sarà regolarmente al suo posto, riconquistato a suon di prestazioni convincenti.   Ne fa le spese Motta, scaricato da Ranieri dopo gli «orrori» di Livorno e sempre più lontano dalla riconferma in giallorosso per i prossimi anni. Un po' la stessa situazione di Mexes (a Livorno c'era anche lui...) che da qui al termine della stagione dovrà accontentarsi del ruolo di seconda scelta, e di Doni. Julio Sergio è un altro intoccabile ed è già in parola con la società per il rinnovo quadriennale del contratto. Venerdì il suo agente Lucci sarà a Trigoria per sistemare i dettagli del suo contratto e trovare l'accordo per l'altro assistito Taddei. Un'altra firma scontata, o quasi.  

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