Lazio, passo in avanti
Finisce come tutti prevedevano ma è stata partita vera almeno per un tempo. Il pareggio finale fa felice la Lazio che prosegue la striscia positiva (due vittorie e due pari nelle ultime quattro partite), e anche il Napoli che esce con un punto da un campo difficile e con i risultati della sera resta in piena corsa per un posto in Champions. Apre Floccari nel fulminante avvio che è il marchio di fabbrica della Lazio targata Reja, Hamsik rimette le cose a posto sul finire di un ottimo primo tempo. Poi i calcoli e anche il primo caldo che ha messo a dura prova i ventidue in campo consiglia tutti di accontentarsi del pareggio. Gara equilibrata con la Lazio subito in vantaggio: cross pennellato di Mauri, «capocciata» prepotente di Floccari e gol bellissimo. Tutto facile? Nemmeno per sogno perché squadra di Reja lascia il centrocampo ai dirimpettai e così Gargano e Pazienza cominciano a macinare gioco mentre Maggio e Zuniga martellano sulle fasce. La Lazio lascia troppo spazio anche per i meriti degli avversari e soprattutto sciupa con Kolarov e Floccari il colpo del ko. Lavezzi imita i colleghi ma al 38' Hamsik sfrutta la dormita collettiva della difesa laziale (il serbo sbaglia il fuorigioco, Muslera l'uscita fuori dai pali) e realizza la rete del meritato pareggio. Si riparte con Zarate al posto di Rocchi ma l'argentino appare subito spaesato, quasi un corpo estraneo rispetto alla squadra. L'impegno c'è sempre, lo spunto però non è quello straordinario della passata stagione. Le gambe non girano, le idee sono annebbiate e così il talento di Maurito sembra sparito. Qualche spunto apprezzabile, troppo poco per giustificare il suo ritorno in squadra dall'inizio. Non che Rocchi abbia fatto molto di più ma dà la sensazione di aver capito che la Lazio sta rischiando la vita rispetto al suo compagno di reparto. Floccari si conferma l'elemento migliore e, anche se è presto per parlarne, Lotito non dovrà assolutamente farsi sfuggire il centravanti calabrese giunto ieri al sesto gol con la maglia biancoceleste, dieci complessivi con quelli realizzati col Genoa. Il secondo della partita ha detto davvero poco. Una girata di Campagnaro, un tap-in fallito da Mauri, stavolta applaudito dal pubblico per l'ennesima ottima prestazione. Per il resto si è visto tanto volontà ma poco gioco e le difese hanno avuto il sopravvento sugli attaccanti. Al fischio finale dell'incerto Orsato tutti felice anche se alla Lazio manca un rigore non concesso per un fallo di Pazienza su Brocchi. A proposito dell'ex milanista va sottolineata ancora una volta la sua prova che ha provocato il giusto applauso di tutto l'Olimpico all'ennesima preziosa chiusura a centrocampo. In crescita anche Ledesma mentre dietro è ancora difficile capire il reale valore di Dias che alterna buone giocate a errori grossolani. Ora la trasferta di Bologna per proseguire la serie positiva e allontanare di nuovo l'Atalanta che sta facendo salire la quota di punti necessari per restare in serie A. E la vittoria dell'Udinese in serata riporta i biancocelesti al quart'ultimo posto.