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Mourinho perdona Balotelli e parla ancora di complotti

Mourinho

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{{IMG_SX}}MILANO Una delicata e altalenante trattativa diplomatica ha chiuso il «caso Balotelli». Chiarimento con Mourinho e dichiarazione sul sito dell'Inter con l'attaccante che fa mea culpa. «Mi scuso per la situazione che si è creata negli ultimi tempi. Sono il primo a soffrirne perché adoro il calcio e vorrei giocare e ora aspetto in silenzio per poter tornare a essere utile alla mia squadra. Vorrei non dover più pensare al passato, ma guardare invece al futuro per concentrarmi sui prossimi impegni e farmi trovare pronto». È il prologo del ritorno del giocatore fra i convocati, ma difficilmente il toccasana in un rapporto da sempre complicato e incrinato negli ultimi mesi. Ci sono diverse versioni dei litigi e anche di come sia stato siglato l'armistizio. Non è chiaro chi ne esca meglio, di certo tutte le parti coinvolte volevano una soluzione. Dopo cinque turni in castigo «Mario ha già pagato abbastanza», ha osservato Mino Raiola, che pure ha giudicato inopportuna l'uscita con cui il suo assistito, la sera prima al «Chiambretti Night», aveva chiarito di non aver fatto nulla di cui scusarsi. «Non me ne frega niente», ha risposto Moratti, che negli ultimi giorni si è spazientito e ha spinto i suoi collaboratori a trovare una soluzione diplomatica per sanare la frattura nata dalle incomprensioni fra il tecnico, che accusa Balotelli di impegnarsi spesso sotto il minimo sindacale o meno di compagni ben più affermati, e l'attaccante, che si sente preso di mira. Per un fronte che si chiude, Mourinho ne apre subito uno nuovo. O forse bisognerebbe dire il solito, trattandosi delle ormai usuali accuse del tecnico dell'Inter contro presunti complotti. Il portoghese, in una chat con i tifosi nerazzurri, ha detto che «lo scudetto non è una lotta tra noi, la Roma e il Milan, ma una lotta tra l'Inter e tante altre cose». Ennesimo segnale di insofferenza verso il calcio italiano.

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