Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Una vigilia al sapore di veleno aspettando l'effetto dolcificante delle uova di Pasqua

default_image

  • a
  • a
  • a

Lavolata scudetto si accende nel sabato di campionato: una tappa fondamentale per tutte e tre le contendenti, con la Roma chiamata al compito più difficile nell'insidiosa trasferta di Bari. La carica ai giallorossi la danno i tre punti nello scontro diretto con l'Inter di sabato scorso, il ritorno da titolare di Totti e la marea di tifosi al seguito (saranno oltre diecimila oggi al San Nicola). In più ci si mette Ranieri, mai così tenace nel contrastare il «complottismo» di Mourinho. «Deve stare sereno», dice il condottiero giallorosso al collega interista che continua a dire e non dire ma ha fatto capire chiaramente come la pensa: gli arbitri ce l'hanno con i nerazzurri. Ranieri gli ricorda che «gli errori ci sono da una parte e dall'altra, nella partita contro di noi hanno segnato in fuorigioco e dovevano essere espulsi Lucio e Chivu. Anche Mourinho dovrebbe accettare le decisioni degli arbitri, negli ultimi tempi a noi sono stati fischiati dei rigori dubbi e non ci siamo lamentati mai. Io sono sereno, tranquillo no perché sappiamo che fine ha fatto...». Quella della Roma nel 2008. Ma adesso è un'altra storia e i giallorossi vogliono giocarsela fino in fondo. «Ci si è aperto un portone, non una porta - ammette l'allenatore - siamo nel rettilineo dopo la curva e dobbiamo dare tutti noi stessi. L'Inter resta la favorita e sta davanti, ma bisogna lottare perché non vogliamo avere rimpianti». Insomma Ranieri ci crede più che mai, ma non accetta paragoni con la Roma del 2001. «Quella era una super squadra, costruita pezzo per pezzo e pagata, non vedo similitudini con questa». Vero, ma anche «questa» ha un tridente super che oggi debutterà a Bari. «Totti-Toni-Vucinic può starci, se tutti corrono e non solo loro davanti. Noi abbiamo fatto tanto anche senza il nostro capitano, adesso torna e ha una voglia "matta" di dare tanto». Per la prima volta Totti giocherà insieme a Toni dal primo minuto. «Finalmente - commenta il capitano - sembrava che fossimo diventati "fracichi"... L'atmosfera a Bari mi ricorda quella del 2001». «Totti e Toni sono due ragazzi che hanno intesa anche fuori dal campo - racconta Ranieri - due campioni del mondo, per cui sono un'arma importantissima per questa Roma». Insieme a Vucinic può nascere un mix letale per gli avversari. Il montenegrino partirà da sinistra in una sorta di 4-2-3-1 che in fase difensiva si trasformerà in 4-4-2, con Taddei a destra. In chiusura Ranieri ne ha anche per l'ambiente Juve. «Lì c'era un giornale che mi dava addosso e tuttora non pubblica un articolo su di me. Io mi sento in pace con me stesso e il mondo, qualcuno non ci si sentirà». Per le scuse c'è sempre tempo.

Dai blog