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Roma, mi ritorni in mente

Batistuta, Montela e Totti nell'anno del terzo scudetto

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Impossibile fare paragoni. Impossibile provare ad accostare la Roma dell'ultimo scudetto con quella attuale, non fosse altro perché quella il tricolore se lo cucì sul petto quel 17 giugno del 2001: fu il terzo della storia giallorossa. Questa invece, almeno per il momento, non ha ancora vinto nulla pur facendo registrare numeri record e una rimonta che ha dell'incredibile. Ma le assonanze ci sono, con Totti filo conduttore, un tridente che all'epoca segnò la svolta giallorossa e che adesso inizia a dare i suoi frutti anche alla gestione Ranieri. Capello lo usò a intermittenza fedele alla sua linea editoriale «primo non prenderle» e la cosa all'epoca fu anche focolaio di qualche polemica. Ranieri ci è arrivato per piccoli passi, aspettando anche di dare corpo a una forma fisica che tardava ad arrivare. La mossa Menez è scelta recente e da quando il francesino ha iniziato a girare il tecnico giallorosso non è tornato più indietro. «Squadra che vince non si cambia» sembra essere il suo leit motive e adesso che ha Totti a disposizione è difficile immaginare una Roma diversa. Molto simile il mix di classe, potenza e abilità sotto porta a disposizione del testaccino rispetto a quello che fu di Capello. Nel complesso forse quel Totti, con quel Batistuta e quel Montella avevano qualcosa in più dell'attuale Totti-Toni-Vucinic ma anche qui le caratteristiche sono molto simili e anzi, probabilmente, quello attuale è un tridente che anche qualcosa in più in fatto di potenza: sicuramente ha più esperienza forte di due campioni del mondo. Ma quell'anno i tre attaccanti della Roma fecero registrare dei numeri da record: 20 gol Batistuta, 13 a testa Totti e Montella. In questa stagione, complici anche i tanti infortuni, l'attacco giallorosso è livellato con la pochezza del massimo torneo: con le 10 reti di Totti, le 9 di Vucinic e le 5 di Toni la Roma ha il secondo attacco del campionato dietro all'Inter con due sole marcature in più. Vero, mancano ancora sette giornate da giocare, ma i numeri pantografano alla perfezione la potenza di fuoco dell'attacco giallorosso dell'ultimo scudetto. Quel fil rouge che attraversa le due avventure sui piedi di Totti, ha anche tante altre assonanze: a partire dal cambio di medico (fu il primo anno di Brozzi come quest'anno lo è per Spataro), per continuare con lo sponsor tecnico, che era ed è Kappa. Così come i gesti d'esultanza dove un «orecchio» Made in Italy ha preso il posto della mitica «mitraglia» argentina quando ancora Totti non aveva adottato quel «ciuccio» divenuto ormai il simbolo di questa nuova Roma. E le braccia allargate di Vucinic che ricordano, seppur lontanamente, l'aeroplanino di Montella che fece volare in alto l'entusiasmo del popolo romanista fino a toccare il cielo con un dito. Ma mentre Roma continua a sognare e a fare gli inevitabili sillogismi col passato, c'è qualcuno che attorno ai colori giallorossi prova a far soldi. Ancora loro, i bookmaker inglesi, ormai disposti a quotare tutto. Dopo aver dimezzato la quota per lo scudetto della Roma, adesso danno numeri anche sul ritorno in nazionale della coppia «mondiale» Totti-Toni data da Stanleybet a 1,70. Praticamente certa. E, incredibile ma vero, ora c'è una quota anche sulla possibilità di vedere Totti, magari in compagnia di Ilary, presto sul grande schermo per un cinepanettone: Agipronews la dà a 1,85... ma entro il 2012.

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