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Bello moderno e comodo Il nuovo stadio del tennis

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Bello, moderno e dotato di ogni comfort. Il nuovo stadio del tennis del Foro Italico è praticamente pronto per ospitare la sessantasettesima edizione degli Internazionali d'Italia, al via tra poco più di tre settimane. Mancano, è vero, alcuni dettagli sia all'esterno (qualche seggiolino, i corrimano) che all'interno (gli spogliatoi, le sale per i giocatori e per la stampa devono essere completate), ma il più è stato fatto. E non è cosa da poco, visto che da qualche parte si era ipotizzato un rinvio dell'inaugurazione al prossimo anno. «È un momento storico – ha commentato il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi – Grazie alla felice cooperazione con la Federazione italiana tennis e il Comune di Roma, nel giro di soli due anni abbiamo realizzato una struttura importante e permesso al grande tennis di rimanere nella splendida cornice del Foro Italico». Il nuovo stadio, costato complessivamente 28 milioni di euro (12 spesi prima del Mondiale di nuoto della scorsa estate, altri 16 investiti successivamente) e realizzato con acciaio, vetro e carter metallici, ha un design davvero accattivante e innovativo. I nove mila scomodi posti a sedere del vecchio «stadio dei crampi», costruito quindici anni fa per tamponare la mancanza di un impianto adeguato agli standard internazionali e rimasto «in vita» troppo a lungo, sono un lontano ricordo. Il nuovo centrale può ospitare 10.500 spettatori garantendo una buona visibilità e soprattutto un confort adeguato. Le strutture e gli spazi interni a disposizione dei giocatori, contraddistinti da tonalità grigio-rosse, colori «tradizionali» del Foro Italico, sono al livello dei maggiori tornei mondiali. «Abbiamo superato brillantemente le numerose difficoltà progettuali – ha spiegato Pagnozzi – e rivisto il piano di lavoro iniziale. Lunedì 19 aprile consegneremo l'impianto. Dopo il torneo saranno invece completate le aree della lounge giocatori e quella riservata alla stampa: per ora verranno utilizzate strutture esterne». E l'ipotizzata, e poi abbandonata (anche per mancanza di fondi), copertura dello stadio? «Per ora non è stata realizzata né progettata – ha proseguito il segretario generale del Coni – Vedremo in futuro, anche in base alle richieste dell'Associazione tennisti professionisti, cosa fare. In ogni caso, posso fare una rassicurazione: il nuovo impianto è compatibile con un'eventuale copertura. Il tetto potrebbe coprire le curve e il secondo anello delle tribune, mentre si chiuderebbe totalmente in caso di pioggia». Un progetto oggi teorico, ma in prospettiva necessario per effettuare l'ultimo decisivo salto di qualità: i tornei più importanti (Us Open, Australian Open e addirittura il tempio sacro e tanto legato alle tradizioni di Wimbledon) già dispongono della copertura. Per ora, in ogni caso, è giusto festeggiare l'arrivo della nuova struttura. «Possiamo davvero dirci contenti per la bellezza architettonica e la funzionalità del nuovo stadio – ha concluso il segretario generale Pagnozzi – che soddisfa appieno per capienza e confort le richieste dell'Associazione tennisti professionisti. Il pubblico ha già premiato il nostro lavoro: i biglietti per il torneo maschile sono quasi esauriti (c'è qualche posto libero soltanto per i primi tre giorni di gara e per il torneo femminile della seconda settimana, ndr). E dal prossimo anno partirà il tanto atteso combined-event: uomini e donne giocheranno contemporaneamente, uno spettacolo che accrescerà le richieste del pubblico. Ecco, questo è forse il nostro unico rammarico: se fosse stato possibile avere 2-3 mila posti in più, sicuramente avremmo fatto felici tanti altri appassionati di tennis».

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