Samantha Trancanelli «Ad Aleksandar piace dire sempre che sono stata io a fare il primo passo in discoteca, ma non è così».
Dopoquell'incontro in discoteca cosa è successo? «Non ci siamo più lasciati. Abbiamo parlato molto quella sera poi, il giorno dopo, siamo andati al cinema: così è nata la nostra storia. Era l'agosto del 2004. Lui faceva già il calciatore, io studiavo lingue e letteratura serba». Le piace il calcio? «All'inizio non andavo neanche a vederlo, ora lo seguo un po' di più: tifo per Aleks anche se non vado allo stadio». Nel 2007 Aleksandar viene alla Lazio: come è cambiata la vostra storia? «Ero contenta per l'occasione che gli si presentava, ma sapevo che la lontananza mi avrebbe fatto stare male. Io non potevo lasciare l'università. Poi, nel 2008, ho deciso di trasferirmi a Roma anche perché Aleks, nel frattempo, mi aveva chiesto di sposarlo. Ricordo ancora quel giorno. Avevamo litigato e ci eravamo lasciati. Lui è venuto dall'Italia, mi ha dato l'anello e mi ha fatto la fatidica domanda. Ho seguito il cuore senza pentirmi. Dopo poco tempo ho scoperto di essere incinta». Come lo ha detto ad Aleksandar? «L'ho scoperto mentre ero al mare a giugno del 2008. Ho chiamato immediatamente Aleksandar che era in ritiro con la Lazio e gli ho dato la notizia. All'inizio pensava fosse uno scherzo, poi si è messo ad urlare dalla gioia. Una è nata a febbraio del 2009, siamo pazzi di lei». Che padre è Aleksandar? «Molto paziente e tranquillo. Non sta molto a casa, ma quando torna si dedica alla bimba, mi aiuta. Tra un anno o due penseremo ad un altro figlio». Che vita fate nel tempo libero? «Non usciamo molto, ci piace restare a casa e vedere dvd. Ci piacciono i thriller, io adoro «Sex and the City» e ogni tanto Aleks, per farmi contenta, lo guarda con me». Frequentate altri calciatori? «Non usciamo con gli altri, non conosco le altre mogli, tranne Marta Ledesma che è molto carina con me. Poi frequento Nadia Pandev, per via dell'amicizia che lega Aleksandar a Goran». Si sentono spesso lui e Pandev? «Sono legati da un'amicizia fraterna, anche perché Goran gli è stato molto vicino quando si è trasferito qui a Roma. Sono simili di carattere, vanno molto d'accordo. Quando Goran è andato via Aleks era dispiaciuto: sente la sua mancanza, ma è anche contento per lui». Tra poco sarà di nuovo derby. Come lo vive? «Lo sente molto e lo vive pensando che la cosa più importante è solo una: la vittoria della Lazio».