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La stagione maledetta

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Edy Reja

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MILANO - Gli occhi di Edy Reja brillano, sette punti in sette giorni non li avrebbe messi in conto neanche lui considerando le trasferte di Cagliari e Milano, e con uno scontro diretto incastrato nel mezzo. I suoi ragazzi lo hanno sorpreso, quasi stupito, ma il tecnico pagherà il suo scarso ottimismo passando alla cassa: ha perso la scommessa con Foggia che gli costerà 350 euro di moneta sonante. «Abbiamo fatto una grande conquista - afferma il tecnico friulano - oggi abbiamo un'anima che questa squadra prima non aveva. La mia squadra è diventata un branco che va a caccia della preda, che la rincorre, che la stana. Per tirarci fuori bisogna continuare a giocare così. Sono soddisfatto ma abbiamo un calendario difficile: dovremo cercare di fare punti ovunque e non sarà facile, affronteremo tutte le squadre di vertice». Bastone e carota: l'allenatore - forte della sua esperienza - adesso frena perché teme che il troppo entusiasmo possa distogliere i suoi ragazzi dall'obiettivo finale. «La squadra all'inizio della partita era in difficoltà - ammette l'allenatore laziale - mi aspettavo Seedorf dietro alle due punte, ho dovuto modificare in corsa lo scheramento avanzando Mauri. Per tutta la settimana avevo preparato la sfida chiedendo ai ragazzi di aggredire i terzini, di andare a prendere l'avversario più avanti, ma sulla sinistra Antonini "ci bucava" sempre. Facevamo fatica ad accorciare, quindi ho creato un equilibrio diverso. Cambiando assetto abbiamo contenuto molto bene, la squadra dal punto di vista difensivo ha fatto una gara eccellente. Mi sarei aspettato qualcosa in più in fase di ripartenza, ma dobbiamo anche tener conto che in questa settimana i ragazzi hanno giocato tre partite e che, nelle condizioni psicologiche in cui siamo si spendono molte più energie a livello mentale». La Lazio tira un sospiro di sollievo, ma la strada è ancora lunga. «Abbiamo fatto una prestazione tonica - afferma l'allenatore di Gorizia - anche se avremmo potuto sfruttare meglio qualche occasione, nello specifico quella capitata sui piedi di Dias. Se avesse colpito di testa, forse ora saremmo qui a parlare di un altro risultato. Il rigore del Milan? Se Tagliavento l'ha concesso vuol dire che c'era. È un punto importante - conclude il tecnico laziale - questa squadra ha dei valori, spero che da qui alla fine del campionato possano venir fuori. La strada è lunga, ma sono fiducioso, si è formato un gruppo straordinario».

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