Ranieri ci crede
Ranieri se la gode, eccome. Il sogno continua e lo scontro diretto con l'Inter è vinto in un modo che forse nemmeno lui avrebbe potuto immaginare. Un solo punto lo divide dalla vetta del campionato, ma il suo lavoro da qui in avanti sarà quello di riuscire a tenere la Roma con i piedi per terra. È il grosso problema di una Capitale che s'è già riversata in piazza per una festa che non è ancora tale. Intanto il tecnico giallorosso si gode, per una serata almeno, questa vittoria meravigliosa. «Era una partita importante e delicata per noi e per tutto il nostro popolo. Abbiamo fatto cinque mesi di rincorsa per migliorare e battuto una squadra stratosferica, una grossa Inter. Complimenti a loro, ma soprattutto complimenti ai miei ragazzi che non hanno mai smesso di giocare e crederci. Abbiamo giocato 45 minuti perfetti, con semplicità e geometria. Poi sono usciti loro, ma siamo stati bravi a rimanere sempre in partita e anche chi è entrato ha fatto benissimo. Siamo una squadra orgogliosa e i ragazzi si stanno prendendo delle grandi soddisfazioni grazie anche a questo pubblico meravigliso». Con il rivale-nemico Mourinho poche cose. «Sono andato a salutarlo in panchina come faccio sempre con gli ospiti da buon padrone di casa e gli ho fatto i complimenti per quello che sta facendo. È un avversario che ha una squadra stratosferica, ma quando la Roma gioca così possiamo fare molto bene: ero sereno nell'affrontarlo». E adesso la Roma non si può più nascondere: è in piena lotta per lo scudetto. Ranieri ammette sereno. «No, non lo facciamo ma loro sono ancora un punto avanti e dentro ci sarà anche il Milan: i favoriti restano loro, noi dobbiamo continuare a lavorare con umiltà. Certo che da qui in avanti sarà una bella battaglia di nervi perchè ora inizia il rettilineo finale. Abbiamo riaperto il campionato, stiamo bene e i ragazzi ci credono. Io comunque sto già pensando al Bari che ci aspetta sabato: sono un'ottima squadra e vorranno fare bella figura». Inutile provare a portarlo sulla direzione di Morganti e sul gol irregolare concesso all'Inter. «Io non ho avuto la sensazione del fuorigioco dalla panchina, ma accettiamo comunque le decisioni di un Morganti che ha tentuo sempre in mano la partita: con decisione, ma senza essere autoritario». Da sei anni la Roma non batteva l'Inter all'Olimpico e il palo di Milito a tempo abbondantemente scaduto ha significato qualcosa. «È stato un segnale - chiude Ranieri - ma i cinque minuti finali ci hanno fatto vedere chi è l'Inter». Euforia anche in casa Sensi. Il presidente Rosella uscendo dallo stadio non risparmia complimenti ai suoi. «È stata una serata meravigliosa, grandi tutti... pubblico compreso».