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Fuori i secondi

Toni e Vucinic

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Non è la notte della verità, ma ci assomiglia molto. Il turno infrasettimanale arriva a un passo dallo scontro diretto Roma-Inter e proprio per questo è ancora più importante per i giallorossi che continuano a crederci... eccome! Il rischio, quello vero, è che la sfida in programma sabato all'Olimpico possa togliere attenzione nervosa alla gara di oggi al Dall'Ara dove la Roma troverà un Bologna tutt'altro che rassegnato ad aspettarla. E non è un caso se Ranieri ha fatto il pompiere alla vigilia chiedendo concatenazione e cercando di mantenere «basso» l'entusiasmo del suo spogliatoio e quello di una piazza che s'è rianimata improvvisamente dopo il successo contro l'Udinese coinciso con il passo falso delle due milanesi. «Noi dobbiamo fare il nostro lavoro - ha attaccato il testaccino - concentrati e volitivi, è giusto che la città sogni, l'ho detto più volte, noi dobbiamo essere quelli che fanno sognare i propri tifosi. Però fermiamoci lì, perché adesso c'è da pensare alla partita col Bologna che sarà una gara molto ma molto difficile». E poco importa se la svolta giallorosso arrivò proprio con la gara contro il Bologna giocata nel girone d'andata. «Venivamo da tre sconfitte, non è stata una partita bellissima ma è stata una partita difficile dove i ragazzi hanno saputo reagire bene ma da li si sono sempre di più sciolti e diventati più consapevoli di quello che potevano fare durante la stagione: per cui è cambiata totalmente la Roma». Non teme quindi l'entusiasmo dei suoi, ma anzi proverà ad usarlo per far bene a Bologna. «Spero che anche ai ragazzi dia tanta consapevolezza e voglia di far bene, ma rimanendo con i piedi a terra. Dobbiamo avere il giusto equilibrio, senza esaltarci o deprimerci. Sappiamo che ogni partita va giocata ed è difficile, so che tutto il mondo fa le tabelle. Ma noi dobbiamo giocarle tutte, l'Inter rimane favorita e l'altra contendente è il Milan. Loro se la giocano. Poi ovvio che l'entusiasmo della città deve essere trasferito ai giocatori». E, restando con i piedi per terra, non crede affatto al declino dell'Inter o ai problemi fisici di un Milan galvanizzato dalla classifica. «Secondo me l'Inter sta bene fisicamente - chiude - perché altrimenti non potevano fare una partita come quella di Londra. Inter e Milan stanno meglio perché hanno più punti». Già e da stasera la Roma proverà a rosicchiare ancora qualcosa, poi si vedrà... aspettando sabato.  

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