Ma è inutile rimpiangere i punti persi
Settimana di fuoco. La regala un campionato che rischia di diventare il più affascinante tra quelli delle stagioni più recenti, a parte forse la volatona tra Inter e Roma, l'ultima giornata per assegnare ai nerazzurri uno scudetto che la formazione di Spalletti avrebbe ampiamente meritato, arrendendosi a qualche infelice fischio arbitrale. Tra stasera, sabato e domenica, sfide che non saranno ancora risolutive, ma che qualche risposta sono destinate ad offrire, in vista della dirittura finale. La Roma dei miracoli ha guadagnato dieci punti sulla vetta e adesso è votata a rompere il duopolio milanese che si era delineato fino a un mese fa, con il declino dell'Inter e la rincorsa milanista. Come sempre accade, in una posizione di privilegio, assolutamente insospettabile dopo le prime giornate e il cambio di guida tecnica, il tifo romanista non si accontenta dei dicianniove risultati utili consecutivi e si dedica a coltivare rimpianti. Non deve dimenticare, però, i non pochi epidosi che l'hanno gratificato oltre i meriti, straordinari, della squadra che Claudio Ranieri ha condotto con mano ferma, anche nel periodo in cui le energie a disposizione erano in calo. Nel tirare le somme, si può affermare che la classifica attuale è quella che la Roma merita, senza regali e senza aiuti, ma anche senza le vessazioni conosciute in passato. Trasferta difficile, questa di Bologna, a tre giorni dalla visita dell'Inter all'Olimpico, che ha già scatenato la caccia al biglietto, garanzia del «sold out». Difficile perché se è vero che gli emiliani sono a un passo dalla certezza della permanenza in Serie A, un ipotizzabile calo delle motivazioni è bilanciato da una serenità che spesso produce risultati contro tendenza, una serenità che non è facile attribuire alla Roma, nonostante il lavoro psicologico del suo tecnico. Verrà riproposto Menez alle spalle di Vucinic e Toni, dovrebbe esserci De Rossi nonostante un problemino fisico, torneranno gli squalificati, forse turnover per il diffidato Perrotta. Turno agevole, sulla carta, per la capolista, viaggio insidioso per il Milan a Parma, l'Emilia alleata dell'Inter. Torna all'Olimpico la Lazio dell'autogestione, per confermare l'impresa di Cagliari, collaudo severo un Siena in stato di grazia, che si gioca gli ultimi spiccioli di speranza. Fuori Floccari, torna Zarate, non si ammettono distrazioni.