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Leonardo rilancia il suo Milan

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Parolabrasiliana per eccellenza, che indica una stile di vita più ancora di un sentimento. E' quella che Leonardo prova a trasmettere ai suoi, da un bel po' di mesi ormai. Nonostante alcune batoste pesanti, vedi i due derby o gli ottavi col Manchester, alcuni brutti passi falsi, come l'ultimo in casa col Napoli che valeva la testa della classifica e molto, moltissimo soprattutto a lovello psicologico. E nonostante quegli infortuni che lo perseguitano da lungo tempo ormai. Pato, per dire l'ultimo, ma non certo in ordine di importanza. Poi Nesta, Beckham, tanto per fare altri due nomi di un certo peso. Lui comunque, Leonardo, non dispera mai. Anzi. «Trovarci a un punto dall'Inter ci rende felici, ricordando quello che era accaduto all'inizio è una grande cosa. Per disputare le prossime nove partite ci vogliono tante cose, ma il discorso vale per tutti. Saranno gare tirate, ma il Milan fin dall'inizio, con tutti gli uomini a disposizione, ha detto la sua e credo che siamo ancora in grado di farlo. Anzi, ci stiamo superando e questo è positivo. Il merito non è mio, ma dei ragazzi: sono stati bravissimi, anzi, di più. Hanno tirato fuori tutto. È merito del cuore storico che ha tenuto in piedi la baracca in situazioni complicate». Adesso è il momento chiave della stagione. Ronaldinho e Borriello sono i punti inamovibili di un attacco che, anche per l'assenza forzata di Pato, ha capito di non poter fare troppo a meno di Pippo Inzaghi: uno che quando torna il caldo e sboccia la primavera rinasce, e fa rifiorire la classifica. Per l'umore, invece, basta Leonardo, e la sua «felicidade» insita, brasiliana. «Abbiamo superato tanti problemi – spiega - non è un momento di drammi: la squadra c'è. Essere secondi è una grande cosa. Siamo lì, la squadra è concentrata: è la nostra linea. Penso al Parma e alla vittoria. Poi penseremo alla Lazio, ma sia ben chiaro: siamo pronti allo sprint finale». Dar. Nic.

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