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Autogestione Lazio

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Edy Reja

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Il giorno dopo sembra tutto più bello, ma si pensa già al domani: la Lazio è proiettata alla sfida di domani sera contro il Siena, un vero e proprio spareggio-salvezza che consentirebbe ai biancocelesti di allungare il passo sulle inseguitrici e vivere un finale di stagione meno «cardiopatico». Il tecnico Reja sembra aver trovato la ricetta giusta: sette punti in sei partite, un dato confortante se paragonato con le sei sfide - le stesse - disputate dalla Lazio di Ballardini che, dalla quinta alla decima giornata di andata, fu in grado di raccogliere solo tre punti giocando 4 partite in casa. Contro il Cagliari è scesa in campo una formazione motivata, compatta, battagliera; per la prima volta in questa stagione i biancocelesti hanno dimostrato di sentirsi parte del progetto Lazio. Via rancori personali, polemiche, ripicche, si rema tutti dalla stessa parte. A Norcia il gruppo si è ritrovato, i giocatori hanno avuto un confronto, si è avviato un dialogo. Il totale fallimento della mossa del mental coach - paradossalmente - ha motivato i giocatori che, davanti alla scelta errata da parte del club, si sono «ribellati» non condividendo l'intromissione di un estraneo all'interno del gruppo. In un modo o nell'altro, la mossa ha funzionato. Dopo aver lasciato a Roma il diesse Tare, il comunicato scritto di proprio pugno dal capitano Rocchi e firmato da tutta la squadra ha dato il via al rilancio: Reja ha parlato con i giocatori, ha saputo ascoltarli, li ha assecondati cercando di metterli nelle migliori condizioni per poter rendere al massimo. Ha capito che gran parte dello spogliatoio non gradiva la presenza del diesse a bordo della nave, e quindi ha spinto affinchè Lotito lo lasciasse a terra. Per il presidente, da tempo alla ricerca di una nuova figura dirigenziale, la scelta è stata quasi fisiologica. Al momento Lotito osserva e - visti i risultati - lascia fare. La ricerca del dirigente da inserire nei quadri societari si è bloccata davanti al no temporaneo di Peruzzi: ne riparleranno dopo il Mondiale in Sudafrica. «Al momento non ci sono le condizioni - ha commentato l'ex portiere biancoceleste a Sky Sport. Al di là del futuro di Peruzzi, l'esperienza di Igli Tare in biancoceleste nelle vesti di direttore sportivo sembra compromessa: domenica ha raggiunto Cagliari insieme a Lotito, ha visto l'ottima prova contro i rossoblù seduto accanto al presidente ma al fischio finale ha evitato di raggiungere gli spogliatoi. Mentre la squadra festeggiava un successo determinante nello stanzone del Sant'Elia, i due decidevano di restarne fuori. Uno accanto all'altro, così come nel volo di ritorno che ha riportato la squadra nella capitale. Lotito ha fotografato il momento e, con saggezza, si è fatto da parte sposando i suggerimenti arrivati nelle ultime settimane dal direttore di RaiUno Mauro Mazza, laziale doc. Il massimo dirigente sta tenendo un profilo basso, ha capito che soltanto in questo modo la sua «creatura» potrebbe salvarsi dalla retrocessione evitando un crack economico di dimensioni colossali. La squadra, tornata dalla trasferta in Sardegna, ha cenato insieme, è rimasta in ritiro a Formello e si è allenata nella mattinata di ieri. Poi Reja ha concesso 24 ore di relax. I giocatori si ritroveranno oggi a mezzogiorno, pranzeranno insieme, poi prenderanno parte all'allenamento di rifinitura prima della partita decisiva contro il Siena. Sempre seguendo l'autogestione, fin qui, vincente.

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