Rischio sorpasso
E adesso rischia addirittura il sorpasso, se oggi il Milan dovesse battere a San Siro il Napoli di Mazzarri. Perché torna il campionato, dopo la clamorosa prestazione coincisa con l'impresa di Champions a Stamford Bridge contro il Chelsea, torna la brutta versione dell'Inter. Quella spenta, lenta, che non aggredisce e non riesce a spingere per più di un tempo. Spesso, quasi sempre, anche molto meno. E come sostiene il presidente Moratti non basta. Soprattutto contro un Palermo pratico e ordinato, che sa chiudersi e ripartire al meglio. Eppure non aveva iniziato così, la squadra di Mourinho. Col palo preso da Milito al settimo, su assist di Eto'o, che a sua volta si fa ribattere in area un destro da buona posizione, in angolo. Dal quale nasce il gol: la trattenuta in area di Bovo su Lucio è palese: gialloe rigore, trasformato da Milito col suo solito tiro centrale. Palermo fermo, in bambola, incapace di reagire. È la mezz'ora dell'Inter, che poi si addormenterà fino al finale di gara. Milito non raddoppia di testa su punizione di Sneijder, Maicon si mangia il 2 a 1 sempre di testa, sempre in area, e soprattutto sempre su imbeccato di Sneijder: uno che anche non al massimo fisicamente, come tutta l'Inter, ha sempre le idee chiare su cosa fare e dove mettere il pallone. Tra le due chance nerazzurre il gol del pari, firmato da Cavani. Un bel destro, da dentro l'area, su grande idea di Miccoli. Lucio e Santon però da rivedere, nell'occasione. Mourinho, di nuovo in panchina dopo i tre turni di stop per squalifica, rimane impassibile. Da lì fino al finale di partita: quando nonostante gli innesti di Thiago Motta e Pandev, lo scadere del tempo e il retrocedere degli uomini di Delio Rossi l'Inter non riesce a trovare l'energia e l'idea buona per passare, col portoghese che torna lui e comincia a sbracciarsi a bordo campo. Inutilmente. Perché possesso palla a parte, nel secondo tempo l'Inter crea davvero poco. Un bel colpo di testa di Samuel, al 29esimo, su calcio d'angolo, fuori di pochissimo. Poi più nulla, con Julio Cesar che salva il pari allo scadere, respingendo coi pugni una punizione di Miccoli. E col fischio di D'Amato cominciano le preoccupazioni vere, in casa Inter. Che è sì l'unica italiana rimasta in Europa, e con grandi chance di arrivare quantomeno alle semifinali di Champions, ma a che prezzo? Dovesse pagare col campionato, forse, sarebbe un prezzo troppo alto. Di sicuro è un rischio elevato: quello, paradossale per uno come Mourinho, di finire la stagione, proprio lui, a zero tituli.