L'Inter a Palermo pensando al Cska
MILANO - Da una parte l'entusiasmo per l'impresa di Champions e la giusta soddisfazione, mascherata comunque dalla grande cautela, per un sorteggio di Champions che meglio non poteva andare. Dall'altra l'altrettanto razionale preoccupazione per una sfida davvero difficile, quella col Palermo imbattuto in stagione al Barbera, per un campionato che è a tutti gli effetti riaperto, e per un nuovo, ma sempre vecchio, caso Balotelli, per la seconda volta consecutiva non convocato da Mourinho, ormai ai ferri cortissimi col suo giovane attaccante e il suo scafato procuratore. Prima però, anche in ordine cronologico, nella convulsa giornata di ieri, le impressioni sul Cska Mosca: la più debole del lotto di concorrenti per i quarti di Champions. Anche se «tutto è relativo – secondo il presidente Moratti -. Altre squadre potevano far più paura, come il Manchester United e il Barcellona, ma poi non sai mai quando vai a giocare cosa succede. Comunque sulla carta può sembrare meglio». E in effetti lo sembra davvero, anche se in casa Inter si cerca di tenere i piedi per terra. «Volevamo soprattutto evitare Manchester United e Barcellona ai quarti, e ci è andata bene. Affrontare i catalani o l'Arsenal in semifinale ci può stare. A quel punto è quasi impossibile evitare una grande», sostiene l'amministratore delegato Ernesto Paolillo, che insiste: «Sono sicuro che la squadra non commetterà l'errore di sottovalutare il Cska Mosca, anche se, onestamente, la qualità dei nostri giocatori è superiore». Come lo è, a maggior ragione, nel campionato italiano, e nei confronti dei colleghi del Palermo, battuti nell'andati di San Siro ma ben più temibili, dopo sette vittorie consecutive, nel loro stadio di casa. Per questo Mourinho non ricorrerà al turnover, nonostante la stanchezza dei suoi, soprattutto mentale, che è naturale conseguenza di una gara perfetta come quella giocata dai nerazzurri a Stamford Bridge, appena quattro giorni fa. Sneijder-Milito-Eto'o davanti, come da copione, con il solo Mariga a far rifiatare l'esausto Thiago Motta a centrocampo e Cordoba a dare un turno di riposo a Lucio in difesa, dopo che Samuel ha potuto «usufruire» dello stop per squalifica nella precedente trasferta siciliana, contro il Catania. Tutto chiaro, insomma. Come il fatto che Balotelli non ci sarà, per la seconda volta consecutiva. Non convocato. Motivi: disciplinari. Direttamente suoi o legati a Raiola e alle sue ultime dichiarazioni. Moratti smorza la polemica, ma la rottura è evidente: «Sono d'accordo con Mourinho, ma Balotelli farà credo possa essere molto utile per il futuro». Il caso resta aperto. Proprio adesso, penserà qualcuno, che anche in Europa, in casa Inter, era finalmente tornato il sereno.