Il montenegrino è un fuoriclasse
Manessuno, nel quadro di una partita vietata ai cardiopatici, altamente spettacolare, si sottrae a una valutazione importante. Anche se i giganti, a parte i due eroi della serata, sono Burdisso e un Toni in ammirevole condizione fisica, oltre al solito Riise coltellino svizzero, buono per la difesa e per l'attacco. Ranieri si affida, sul secondo doppio vantaggio, alla difesa a cinque, raccoglie con merito tre punti fondamentali per tenere vivo un sogno, un punto rosicchiato all'Inter, bella a meritevole, frenata però a Palermo. E adesso Mourinho (che può recriminare sulla mancata espulsione di Bovo, sospetti accentuati) e Ranieri auspicano un miracolo a Milano, artefice San Gennaro. Ma i titoli di testa vanno dedicati alla Roma, mutilata dalle squalifiche e in grado di produrre coraggio, gioco, ma soprattutto straordinaria intensità mentale. E oggi il Milan esercita il diritto di replica, prospettive di primato legittimate dal pari dei cugini, al Meazza sale un Napoli in fase di stallo dopo l'avvio folgorante dell'era Mazzarri. Ma Lavezzi, Hamsik e Quagliarella possono far male a una difesa priva del suo pilastro fondamentale, Nesta, al cui recupero guarda con apprensione Lippi, anche il più impavido dei guerrieri sarebbe atterrito dal pensiero di affrontare un mondiale con Cannavaro. Una delle quattro classiche della giornata, quella di San Siro, le altre l'anticipo di Firenze, poi Samp-Juventus e soprattutto Cagliari-Lazio, al Sant'Elia altra sfida decisiva per la salvezza dei romani. Alla vigilia, Reja ha chiarito con estrema decisione di non accettare interferenze di alcun tipo, messaggio a un vertice societario troppo invadente. Implicita solidarietà con il tecnico, i giocatori l'avevano già espressa allontanando l'idea dello psicologo imposto dal presidente. Adesso però è ora di dimostrarla, una mente lucida, per trarsi fuori da una situazione imbarazzante.