Ora il Coni stringe la cinghia
Inmaniche di camicia, ha indossato gli occhiali da contabile, ha recuperato Quintino Sella dai ricordi liceali, e ha dettato, a futura memoria, il decalogo finanziario all'apparato istituzionale dello sport italiano. Questo Gianni Petrucci, in una mattina assolata, al termine della Giunta esecutiva del Comitato olimpico, elencando le linee guida per la gestione economica del Foro Italico e delle sue propaggini. Cinque minuti di riflessioni, di analisi e di indicazioni, e due pagine in cui, con una sottolineatura in neretto, si impone alle Federazioni, agli Enti di promozione, e ad altre realtà in varia forma finanziate, di limitare al massimo spese per cellulari, vetture di rappresentanza, consulenze, convegni, trasferte e quant'altro. Sempre un assennato presidente a ricordarlo: i tempi sono incerti, le difficoltà del Paese sono note, l'affidabilità dei futuri finanziamenti statali da assegnare al mondo sportivo in bilico, e quindi bisogna fare di necessità virtù e stringere la cinghia, come farebbe un buon padre di famiglia alle prese con la contabilità quotidiana delle entrate e delle uscite e, con esse, dei risultati di gestione. I quali risultati sono poi quelli che contano, per un ente che alla fine di ogni stagione agonistica deve firmare le pagelle e gli elenchi dei buoni e dei cattivi. Tra i quali ultimi, i cattivi, dal palazzo del Coni è stata ancora una volta spesa una parola di fiducia nei confronti della federatletica, e del suo presidente Franco Arese, reduci dalla scadente partecipazione ai recenti campionati mondiali indoor, ultima di una serie negativa di cui si conosce l'inizio ma non la fine e di cui si ignorano gli strumenti, gli interventi e le provvidenze necessari a porle termine. Concessa la priorità d'interesse alle questioni finanziarie, è passato ieri in seconda battuta l'argomento più atteso all'ordine del giorno, l'iter relativo alla scelta della città italiana da candidare per l'organizzazione dell'Olimpiade del 2020, con la conferma di rito dell'insediamento della Commissione cui competerà esaminare e giudicare gli aspetti tecnici e formali delle candidature avanzate da Roma e da Venezia. Per la scelta dell'una o dell'altra, la prudenza politica ha suggerito non specificare la data ultima di scadenza, preferendosi indicare il termine definitivo in un più sfumato fine aprile-inizio maggio. Salvo intercettazioni.