Zarate: laziale comunque vada
Una domenica inconsueta, trascorsa a guardare i propri compagni di squadra inermi di fronte al Bari, arrivata all'Olimpico senza troppe pretese: nonostante il risultato finale Mauro Zarate ha vissuto una giornata indimenticabile. Salvare la Lazio sarà difficile quanto far alzare in volo un aquilone di cemento in un giorno senza vento, ma l'attaccante argentino ci proverà in ogni modo. Nelle prossime ore arriverà il suo preparatore personale per curare ancor più la forma fisica. Se la Lazio vorrà salvarsi, dovrà contare sul suo giocatore di maggior qualità, ma nella gestione Reja la linea tecnica e «politica» sembra essere diametralmente opposta. Zarate è stato messo ai margini: è una verità scomoda, ma non sarebbe giusto nasconderla. Per quale motivo il nuovo allenatore dopo soli due allenamenti ha deciso di escluderlo dai titolari nella sfida di Parma? Per quale motivo Zarate è rimasto in panchina per tutti i novanta minuti di Lazio-Fiorentina, in una sfida da vincere a tutti i costi? C'è qualcosa che non va, ed è evidente: ma se c'è un modo, un solo modo per raggiungere la salvezza, è quello di aggrapparsi al calciatore di maggior talento. È bene che tutti lo abbiano a mente. Contro il Bari Zarate ha avuto dalla gente una manifestazione d'affetto incredibile: il ragazzo è rimasto colpito, quasi scosso dall'amore dei suoi tifosi. Ne ha parlato col fratello Sergio prima che ripartisse per l'Argentina e con Luis Ruzzi, l'uomo che lo ha scoperto e lo ha portato a Roma. Le difficoltà del momento lo stanno legando in maniera inscindibile alla Lazio tanto da fargli immaginare il suo futuro - qualunque sia l'esito della lotta salvezza - a tinte biancocelesti. Un desiderio, quasi una promessa: Lazio, prendo te, finchè morte non ci separi.