La Juve perde il treno

TORINO - Pareva fosse durata nemmeno dieci minuti, Juventus-Siena. Perché i bianconeri avevano troppa fame di gol e perché i toscani si erano presentati a Torino con una difesa da far venire i brividi: così, iniziava Del Piero con una doppietta in sette minuti (gol numero 300 e 301 da professionista) e proseguiva Candreva con una sberla all'incrocio dei pali. Saluti e baci, sulla carta: il resto del pomeriggio bianconero avrebbe dovuto essere di tutto riposo, sotto il sole finalmente tiepido di Torino e nonostante il Siena mostrasse buona volontà nel tenere il campo. Invece, siccome il calcio non è scienza esatta e l'imponderabile è sempre dietro l'angolo, succede che il 14 marzo 2010 finirà dritto nella storia juventina. E già: perché il Siena, sfruttando la vena di Maccarone e la pochezza di Grygera, prima accorciava la distanze sfruttando un errato disimpegno del ceco e poi costruiva l'impresa. I toscani segnavano il secondo gol dopo nemmeno un minuto della ripresa - con Ghezzal, che ribadiva in rete una conclusione del solito Maccarone finita sul palo - e pareggiavano poi ancora con l'algerino dagli undici metri a causa della solita nefandezza di Grygera sullo scatenato Big Mac. Il tutto, dopo che Del Piero aveva egoisticamente ignorato Trezeguet pochi secondi prima, in mezzo all'area di rigore toscana. Un disastro, insomma, anche se il ko del Palermo a Udine permette alla Juve (che aveva dovuto rinunciare a Manninger, sostituito da Chimenti) di recuperare un punto sul quarto posto. Pare assurdo ritenere positiva una giornata del genere, però qualcuno guarderà anche il bicchiere mezzo pieno. «Questa era un'occasione da cogliere e noi non siamo stati capaci di farlo - ammette Zaccheroni - l'approccio è stato ottimo, poi nel corso della partita abbiamo smarrito la strada giusta».