Roma, la corsa comincia adesso
Da Catania a Catania, dal Livorno a Livorno. La Roma torna a respirare l'aria di vetta tra corsi e ricorsi storici. Due anni fa si cucì sul petto lo scudetto per un'ora al «Massimino», il campo dove l'Inter è franata venerdì. Quella la rimonta giallorossa non fu completa anche per colpa del pareggio interno con il Livorno alla 34ª giornata. E proprio i toscani sono gli avversari della Roma nella domenica che può riaprire davvero la corsa al tricolore. La sconfitta della capolista di venerdì ha cambiato molte cose. Nei numeri e soprattutto nella testa delle tre contendenti. Se a Milanello Leonardo frena (a parole), a Trigoria escono tutti allo scoperto. All'improvviso. Rosella Sensi si presenta a sorpresa di persona prima dell'allenamento insieme al marito e convoca la squadra e Ranieri. «Dobbiamo crederci, è il momento decisivo. Cercate di stringere i denti anche se siete stanchi»: questo il discorso fatto alla presenza di Montali, Pradè e Conti dalla presidentessa, una che a Trigoria non si fa vedere molto spesso. Ora ci crede anche lei, sente che uno scudetto potrebbe aiutarla a tenere tra le mani il timone del club nonostante la crisi di Italpetroli. In sala stampa le fa eco Ranieri. Per certi versi le sue parole sono ancora più sorprendenti. Fino a ieri il tecnico non si era stancato di ripetere che «l'Inter è di un altro pianeta». Stavolta, stimolato dalla Sensi, ha cambiato disco. «Continuo a pensare in maniera logica che soltanto i nerazzurri possano perdere questo scudetto - spiega l'allenatore - però se lo perde noi lì dietro ci vogliamo stare. Abbiamo il dovere di provare a vincere a Livorno, una gara cruciale: si può aprire un nuovo capitolo in questo campionato per noi. Non illudiamo nessuno ma i tifosi sappiano che tireremo fuori tutto quello che abbiamo dentro». Ranieri definisce il risultato di Catania «un segno del destino che deve spronarci». L'uscita dall'Europa League ha consentito alla squadra di allenarsi per una settimana intera e il tecnico già intravede i benefici. «Abbiamo ancora tanto da spendere, se rivedete la gara con il Milan quando è entrato Toni la squadra è salita. Dovevamo osare di più? Sono "pippe" mentali... Stiamo bene fisicamente, abbiamo perso il brillantante, l'incantesimo che ci ha permesso di fare quattro mesi stupendi». Ieri la Roma ha perso anche Vucinic. Menez è favorito su Cerci e Baptista per affiancare Toni in attacco, dubbi anche sul modulo: 4-4-2 o 4-2-3-1 con Perrotta trequartista. Per la volata finale Ranieri punta forte il recupero di Totti («sta bene ma non voglio mettergli fretta») e pure su Mexes: «È uno su cui conto tantissimo». A Livorno sono attesi oltre duemila romanisti e dall'altra parte del campo una squadra con l'acqua alla gola. Cosmi, che in carriera ha perso contro la «sua» Roma soltanto tre volte su undici partite, compreso il colpaccio dell'andata all'Olimpico, deve fare a meno di Bergvold, Tavano, Pulzetti, Galante e lo squalificato Raimondi. I giallorossi cercano il diciottesimo risultato consecutivo in campionato. Una vittoria può riaprire tutto.