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Lazio, salvezza in 4 mosse

La Lazio si allena

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La classifica inizia a far paura, anche se il Livorno resta a distanza di sicurezza: la Lazio arranca nella parte bassa della graduatoria senza dare evidenti segni di ripresa. Anche il cambio dell'allenatore non ha dato la scossa auspicata: Reja ha ereditato da Ballardini un bottino avaro di punti e una formazione in condizioni fisiche scadenti; il morale è basso e, come dichiarato domenica dal capitano Rocchi, la squadra é frenata dalla paura e dal nervosismo. Nella settimana di avvicinamento alla prossima sfida casalinga di campionato contro il Bari il tecnico dovrà in ogni modo invertire la rotta di una nave che sta imbarcando acqua da tutte le parti. La squadra si ritroverà oggi pomeriggio a Formello, in attesa delle decisioni del giudice sportivo che certamente squalificherà Zarate, e probabilmente toglierà ai biancocelesti anche Tommaso Rocchi che rischia la prova tv dopo la nuova norma che punisce le bestemmie in campo. Contro il Bari non ci sarà neppure Reja che a Marassi contro la Sampdoria ha bissato l'espulsione rimediata otto giorni prima contro la Fiorentina. Nel momento più basso degli ultimi vent'anni la Lazio dovrà cercare di ritrovarsi e ritrovare il proprio pubblico. La società ha messo in vendita i biglietti a prezzi stracciati nella speranza di poter coinvolgere il maggior numero di tifosi. Ma la cornice, seppur importante, da sola non basta: i sostenitori non hanno mai cambiato la storia di una partita, il calcio si gioca sul rettangolo verde. E allora sarà necessario lavorare dentro lo spogliatoio e dentro al campo per restituire autostima e impartire ai giocatori direttive da seguire durante i novanta minuti. Al di là dei calciatori impiegati, la Lazio dall'inizio della stagione ha cambiato con frequenza inaudita moduli e formazioni; è necessario scegliere un assetto tattico e portarlo avanti fino in fondo, senza creare confusione nella testa di calciatori spaesati, già intimoriti da una situazione di classifica da brividi. Contro la Sampdoria, la formazione ha cambiato ripetutamente modulo senza mai raccapezzarsi: ruoli, movimenti senza palla, marcature. Un cambiamento costante che disorienta tutti senza dare alcun punto fermo. Poi sarà quasi «obbligatorio» puntare sui calciatori di maggior tasso tecnico e di maggior spessore che di qui in avanti potranno fare la differenza: soltanto scegliendo la qualità Reja potrà uscire da un tunnel che sembra senza fine. Inspiegabile, ad esempio, la panchina di Zarate contro la Fiorentina oppure l'esclusione iniziale di Matuzalem a Genova nell'ultima sfida persa contro la Sampdoria. Il tecnico friulano ha scelto la via del dialogo con i suoi giocatori, portando avanti un confronto quotidiano per cercare di risolvere la situazione nel minor tempo possibile. Reja ascolta i «veterani», tasta il polso alla squadra e alla fine decide. Ma le scelte sono talvolta condizionate dallo stato di forma dei singoli. Proprio per questo l'allenatore e il preparatore Febbrari dovranno accrescere il potenziale atletico della squadra, carente per quanto riguarda brillantezza e tenuta fisica. Oggi più che mai la Lazio dovrà mettersi alle spalle il recente passato per potersi guadagnare un futuro in Serie A nella prossima stagione. I numeri - solo a guardarli - fanno spavento, ma dalla prossima giornata partirà un mini campionato che vede i biancocelesti partire con 3 punti di vantaggio sul Livorno, diretta antagonista per la salvezza. I laziali dovranno capitalizzare la partite casalinghe cercando di guadagnare il maggior numero di punti: l'obiettivo è tenere a distanza di sicurezza la formazione toscana, almeno fino allo scontro diretto in programma all'Armando Picchi nella penultima giornata di campionato. Nelle prossime tre giornate i biancocelesti ospiteranno Bari e Siena, in mezzo c'è la trasferta a Cagliari: la salvezza passa soprattutto dai prossimi 270 minuti di campionato. Restano trentatrè punti a disposizione per cercare di avvicinarsi quanto più possibile a quota quaranta, ma potrebbero bastarne anche meno. Si partirà domenica contro il Bari, poi altre dieci finali per cercare di limitare i danni e conquistare una salvezza ampiamente alla portata. La stagione - Pechino a parte - è stata disastrosa: per analizzare i motivi di un fallimento annunciato ed indicarne i responsabili ci sarà tempo. Ma ora è arrivato il momento di remare tutti dalla stessa parte per evitare un'umiliazione senza precedenti che segnerebbe in maniera negativa il futuro della Lazio.

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