Fiatone Roma
I segnali erano chiari, tangibili, inequivocabili. Già dopo la doppia sconfitta con i greci del Panathinaikos costata l'eliminazione in Europa League e l'amaro pareggio di Napoli, era apparso evidente come la Roma fosse in debito di ossigeno. E la conferma è arrivata contro il Milan sabato sera all'Olimpico al termine di una partita che ha consegnato nelle mani di Ranieri un punto benedetto: vista la dinamica della gara dominata per lunghi tratti da Ronaldinho & Co.. Il bilancio fa una vittoria nelle ultime cinque gare. Il tecnico testaccino e il suo staff hanno provato a metterci la classica pezza, cercato di mischiare le carte, rimandare il problema, ma alla fine i nodi sono giunti al pettine: la Roma deve fare i conti con una rosa corta che costringe i soliti noti a giocare sempre, con gli inevitabili infortuni e un calendario infame. Il primo problema riguarda proprio i ricambi che non ci sono. Eppure, a onor del vero, Ranieri li ha provati eccome gli uomini «nuovi» messi a disposizione dalla società: ma quelle che in gergo vengono definite seconde linee si sono ben guardate dal fare il salto di qualità che le avrebbe potute mettere al pari dei «titolari». Il problema di Baptista era che non giocava? Bene, mai come in queste ultime uscite l'oggetto misterioso brasiliano ha avuto spazio da quando è nella capitale, eppure non ha convinto mai uscendo regolarmente bombardato dai fischi della Sud. E vogliamo parlare di Menez? Lì, anche i compagni (vero Mexes...?) hanno abbandonato le speranze: difficile capire quale sia la soluzione per riportarlo in vita. Restando in tema di francesi anche lo stesso Mexes, uno degli insostuibili della vecchia gestione (e qui si aprirà a breve un altro problema per la Roma), ora che non gioca sembra involuto e insicuro: ormai fa la riserva a tutti gli effetti. Nella casella dei ricambi a braccetto con quella del calo fisico, c'è la questione De Rossi. Capitan futuro continua a soffrire, a cercarsi, non riesce a trovare la condizione psico-fisica ottimale e la cosa pantografa sul campo prestazioni non all'altezza della sua classe ed esperienza. Dovrebbe essere l'uomo in più di questa Roma dei romani, ma non sembra essere la sua stagione. Ha sofferto l'assenza di Pizarro, ma anche con il cileno in campo, pur giocando più tranquillo, non è riuscito mai a mettere la sua impronta sulla gara contro il Milan così come in buona parte delle gare giocate quest'anno. Alla Roma per continuare a crederci, serve il De Rossi migliore: questo ancora non lo è. Altro problema del rallentamento sul fatidico curvone che secondo Ranieri si concluderà con la sfida all'Inter, è quello degli infortuni. Il tecnico si è ritrovato ta le mani una Roma decimata soprattutto per quanto riguarda l'attacco. Totti di fatto l'ha avuto poco e niente e dovrà aspettare ancora almeno un paio di settimane per poterlo almeno rivedere in campo: da verificare sarà poi il come dopo un problema che il capitano si porta dietro ormai da due mesi. Discorso simile per Toni: l'attaccante voluto da Ranieri ha giocato poco più di 200 minuti da quando è arrivato e pur mostrando di poter dare ottime soluzioni alternative alla Roma, non ha ancora inciso sul cammino in campionato della squadra. A questo aggiungete il problema al polpaccio di Pizarro che ha lasciato la Roma senza playmaker nel momento clou della stagione e lo stop a sorpresa di Julio Sergio (appena rientrato) e la frittata è fatta. Dulcis in fundo il calendario: la Roma finora ha giocate praticamente sempre ogni tre giorni e solo l'eliminazione dall'Europa League concederà, da qui in avanti, un po' di respiro e tempi di recupero ai giallorossi. Altro motivo per credere sempre meno a un rush finale, il calendario delle ultime undici gare nelle quali le due milanesi che stanno davanti, hanno oggettivamente una strada molto più in discesa. In chisura numeri che confermano il momento di flessione: tutte le strisce positive della Roma, si stanno incrinando. Con il pareggio casalingo di sabato i giallorossi hanno interrotto sulla casella numero nove il numero di gare di campionato consecutive vinte all'Olimpico. Già a Napoli si era bloccata la fila di vittorie consecutive, sette, e poco prima l'imbattibilità di Europa League fermata ad Atene. L'unica striscia positiva che tiene ancora è quella relativa ai risultati utili consecutivi che il pareggio contro il Milan ha portato a quota diciassette. Buono, ma potrebbe non bastare, anche se il pari dell'Inter in casa col Genoa lascia ancora tutto aperto... nulla è deciso!