Miccoli sblocca nel finale, il Palermo torna al quarto posto
Haavuto ragione. Nemmeno il tifoso più pessimista, però, sarebbe stato in grado di prevedere un successo così faticoso. La prevedibile linea Maginot dei toscani, sempre più in zona-retrocessione, ha retto fino a 9 minuti dalla fine. C'è voluta una magia di Miccoli, già decisivo in tante occasioni, per mandare al tappeto un Livorno sceso in campo ad immagine e somiglianza di Serse Cosmi: arcigno, essenziale, concentrato, grintoso e determinato. I toscani, a un certo punto, hanno pure creduto concretamente nell'impresa di portare via un punto dal Barbera, contro una squadra che - con Rossi in panchina - ha sempre vinto in casa, ma non avevano messo in conto la «variabile» Miccoli, che già aveva dato il là alla vittoria sulla Juve domenica scorsa. Al Palermo, rispetto alla vittoriosa sfida di Torino, si può rimproverare una piccola involuzione sul piano della concentrazione, a prescindere dalle mille motivazioni che lo animavano. È mancata a tratti l'intensità giusta, ma alla fine ci ha pensato Miccoli a sistemare le cose e a rilanciare sul quarto gradino della classifica di Serie A la formazione di Rossi, che domenica prossima si recherà a Udine con l'obiettivo di mantenere il sogno da Champions, nell'attesa di ospitare la corazzata Inter.