Ranieri si accontenta
«Il Milan ha giocato come ha voluto, la Roma come ha potuto». Ranieri si tiene stretto il punto e guarda avanti. Mai come ieri sera la truppa giallorossa ha dovuto pensare soprattutto alla difesa del fortino. «Siamo partiti bene, li stavamo mettendo sotto, poi loro hanno preso il boccino in mano - ammette il tecnico romanista - hanno gente di grande qualità, fanno girare palla come pochi e sono cresciuti nel secondo tempo. Noi gli abbiamo concesso due occasioni ma la squadra ha fatto il massimo e le faccio un grande applauso: i ragazzi ci hanno messo il cuore. Sono soddisfatto». Giù il cappello di fronte all'avversario, poi Ranieri dà attenuanti alla sua Roma. «Siamo un po' stanchi, la macchina sta soffrendo l'usura e ci è mancata lucidità. Prima volavamo, ora paghiamo lo slancio che ci ha portato sin qui. E poi Pizarro tornava dopo tanto tempo e De Rossi era al 50% dopo aver ripreso due botte sulla caviglia, già malandata, a Napoli e in Nazionale». Toni ha preferito tenerselo per la parte finale. «L'ho inserito al momento che ho ritenuto opportuno per dare più aerosità al nostro gioco: è entrato bene in partita e la squadra ha avuto un punto di riferimento importante. Se lo schieravo prima magari faceva due gol ma a posteriori si può dire tutto. Ho spostato Perrotta dal centro perché sul nostro fianco sinistro Baptista non riusciva a coprire su Bonera e Flamini e Riise si ritrovava sempre da solo contro due». Una sola sostituzione nella Roma, come a Napoli. E anche stavolta Menez è rimasto a guardare. «Se lo avessi inserito avremmo scoperto troppo il fianco», taglia corto Ranieri che preferisce continuare a «spremere» i suoi fedelissimi. Roma e Milan restano imbattute con Tagliavento. «Mi è piaciuto molto - sottolinea l'allenatore - ha diretto la gara con polso. Faccio i complimenti anche al pubblico, prima della partita ho chiesto ai ragazzi di offrire uno spettacolo adeguato a tanta gente che è venuta a vederci. Spero che abbiano capito che non potevamo offrirgli di più. Sono convinto che ora, potendoci allenare di più e recuperando bene gente come De Rossi, Pizarro e Toni, possiamo ripartire. Totti? Non mettiamogli fretta. A Roma siete grandiosi, guardate il calendario e dite: vinciamo tutte le partite, e invece non c'è niente di facile. A Livorno quante volte abbiamo vinto in passato? Il sor tranquillo ha fatto una brutta fine... Con l'Inter si chiude il famoso curvone, aspettiamo e vedremo a che punto ci troveremo». Manca poco al rettilineo.