Roma, il piatto piange
Piatto meno ricco in termini di incassi per la As Roma nella stagione 2008/2009 con un calo pari al 17% rispetto a quella precedente. Nelle casse della società capitolina sono entrati 146 milioni di euro, 29 milioni in meno. A metterlo nero su bianco è la Deloitte, la società di consulenza che annualmente stipula il rapporto «Football Money League» con la classifica dei club più ricchi. La Roma resta tra le grandi in questo senso. Ma perde posizioni e soprattutto soldi. A scendere in maniera consistente sono stati gli incassi al botteghino con un taglio del 20%. I biglietti staccati hanno portato in cassa 18,8 milioni di euro, 4,6 milioni in meno. Un risultato determinato dalla veloce uscita della squadra dalle competizioni internazionali e cioè dalla Champions League (che nel 2008-2009 generarono 26,1 milioni di euro). E qui secondo il rapporto dei consulenti si potrebbe creare una criticità importante per l'equilibrio finanziario della società. Che avrebbe puntato su una permanenza prolungata nella Europa League nel 2009/2010 per rimpiazzare i mancati ricavi della massima competizione europea. Una strategia negata però di risultati del campo. A tenere alto il morale di Rosella Sensi è l'appeal del marchio. E gli acquisti di merchandising da parte dei tifosi. Gli introiti commerciali sono sì scesi del 12% a 40,7 milioni di euro (-5,6 milioni) ma nella stagione precedente questa somma era stata arricchita da una partita straordinaria di 5,5 milioni. Senza questa i valori in gioco sono dunque quasi uguali. Il dossier Deloitte fa notare che gli apporti principali in questo settore sono quelli dei due sponsor principali: Wind (6 milioni) e Robe di Kappa (5 milioni). È nella terza grossa voce di ricavi, quella dei diritti televisivi, che la As Roma ha registrato una flessione consistente nella stagione 2008-2009. I giallorossi, nel comparto che rappresenta il 59% dei ricavi, hanno dovuto rinunciare a 18,8 milioni di euro (-18%) e accontentarsi di soli 86,9 milioni. Un calo di profitti che essendo concentrato nella prima parte del 2009, fino alla chiusura del campionato, non mancherà di avere riflessi sul bilancio societario relativo allo scorso anno e che dovrebbe essere depositato a giugno. Deloitte offre però anche la chiave, ovvia, per riportare all'insù il conto finanziario del club capitolino: uno stadio di proprietà che, nell'esperienza inglese, è in grado di generare un flusso aggiuntivo di ricavi tra i 70 e i 100 milioni.