F1, Mondiale ai raggi x

Meno dieci al Mondiale di Formula 1. Il 14 marzo la stagione prende il via dal Bahrain e mai campionato fu più atteso. Quattro iridati al via, rivalità ataviche - Alonso vs Hamilton -, tradimenti inattesi - Schumacher vs Ferrari - e ben quattro team con obiettivi e chance mondiali: Ferrari, McLaren, Red Bull e Mercedes. I test conclusisi domenica a Barcellona hanno già mostrato quanto sarà serrata la lotta per primeggiare, con i piloti a combattersi a suon di giri veloci neanche fosse una sessione di qualifiche. Il responso è ancora difficile da decifrare, ma gli addetti ai lavori, bookmaker e gli stessi interpreti sono d'accordo su una cosa: la Ferrari F10 sarà una delle macchine da battere. Tanto che una vecchia volpe come Luca Cordero di Montezemolo, sapendo quanto conti la pretattica, ha subito frenato: «Siamo tra i più forti - ha detto - ma non i più forti. C'è ancora tanto da lavorare, evitiamo i facili ottimismi e teniamo i piedi per terra». Sarà un Mondiale a quattro stelle. Con le big che, in questa sessione invernale, hanno fatto a gara a rubarsi i riflettori. Utile analizzare punti forti e pecche di ognuno dei team favoriti. Ferrari. A Maranello si erano imposti un diktat: l'affidabilità. L'obiettivo è stato centrato, e in più la F10 si è dimostrata anche la vettura più veloce nelle simulazioni di gara, rifilando, con la somma dei tempi, più di un giro alla McLaren di Button. In velocità assoluta, però, Maranello è leggermente indietro alla concorrenza, e questo, in un anno in cui conteranno tantissimo le qualifiche, è un handicap grave. In più resta l'incognita consumi: il motore Ferrari consuma di più di quelli Mercedes e Renault. Alonso e Massa saranno costretti a partire con vetture più pesanti rispetto alla concorrenza. McLaren. Indietro a Jerez, il team di Woking ha recuperato tutto il gap dai migliori e, allo stato attuale, la McLaren sembra essere la monoposto più veloce del lotto. Le incognite sono sul passo di gara e, soprattutto, sui due piloti. La differenza tra le ottime prestazioni di Hamilton e quelle balbettanti di Button fanno pensare che la scuderia inglese abbia progettato un'auto troppo ritagliata su Lewis e «ostica» per Jenson. La faida interna, come successo nel 2007 tra Hamilton e Alonso, è dietro l'angolo. Red Bull. La vettura con le ali partiva avvantaggiata, perché il progetto 2009 era già vincente. E infatti Adrian Newey non ha fatto rivoluzioni. Resta il problema dell'affidabilità, con il motore Renault che ha dato noie più di una volta nei test invernali. La squadra nel 2009 ha pagato l'inesperienza con una serie di errori determinanti. Saranno serviti per crescere? Mercedes La vera incognita del Mondiale. Al momento è un paio di decimi al giro più lenta della concorrenza e Schumacher, spesso dietro nei tempi al compagno Rosberg, non ha ancora dimostrato di essere tornato il cannibale dei sette titoli. Ma il tedesco è abituato a essere determinante quando conta, non certo nei test. E poi Ross Brawn ha in serbo una sorpresa: la Mercedes, infatti, è l'unica monoposto a non aver mostrato a Barcellona il pacchetto definitivo. In particolare, il nuovo diffusore è atteso solo a Sakhir. Ricordando quanto successo nel 2009, il sospetto che si tratti di un «biscotto» al limite del regolamento è più che fondato. Venerdì 12, quando si toglierà il velo dalla versione definitiva, si capirà se anche il Mondiale 2010 è destinato a finire presto in tribunale.