Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Borriello scavalca Pazzini

Marco Borriello

  • a
  • a
  • a

MONACO - Un mercoledì da Luca Toni capita a tutti, prima o poi, nella vita dei centravanti italiani. Questa volta tocca a Marco Borriello cavalcare l'onda e provare a uscirne vivo, con intatte speranze di conquistarsi quello spicchio di Mondiale che ha il nove sulle spalle. Alla sfida di Italia-Camerun, il centravanti del Milan ha sprintato su Giampaolo Pazzini nella corsa alla ricerca oramai lunga di un nuovo centravanti di peso, sul modello di quello che fu al Mondiale 2006 Toni, appunto. Prima di lui Gilardino, Iaquinta, Pazzini stesso. Dopo forse sarà la volta di Amauri. Ora tocca al ragazzo di San Giovanni a Teduccio, dopo una carriera di alti e bassi, piccoli fantasmi doping, tanto gossip e finalmente la continuità col gol. Col paradosso di un Europeo 2008 agli ordini di Donadoni con tante promesse e zero minuti giocatori. Ora, se tutte le indicazioni della vigilia e le parole di Lippi non verranno contraddette dai fatti, Borriello numero 9 è il verdetto della roulette azzurra di Montecarlo. Lippi più che il centravanti rossonero ha chiamato il ragazzo che a Genoa, con 19 gol, si è gettato alle spalle l'etichetta di eterno talento inespresso e di ex fidanzato di Belen. E pazienza se a oggi la sfida del gol con Pazzini, l'altro pretendente a infilarsi negli spiragli azzurri, è persa: 12 gol in campionato il doriano contro i 9 di Borriello (ma se si fa la pesa dei rigori e delle presenze, il conto è di fatto in parità). Pazzini, tre anni in meno dei 28 del collega rivale, la sua chanche azzurra l'ha già avuta. Cinque presenze e un gol pesante, quello della vittoria in casa del Montenegro, per cancellare il brutto ricordo dell'espulsione, immediata e ingiusta, in Italia-Irlanda. Di lui in fondo Lippi sa già cosa può dare: senso del gol, eccezionale tempismo nello stacco di destra, buona capacità di dialogare e far sponda. Borriello però è diverso. È il centravanti che si prende l'attacco tutto sulle spalle, che allunga la squadra, che prende botte e poi si fa trovare sottoporta. Ora che ha cominciato a segnare con regolarità, gol anche di pregevole fattura, la sua onda azzurra sta montando.

Dai blog