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Nesta dice "No" alla maglia azzurra

Marcello Lippi

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Alessandro Nesta non tornerà in maglia azzurra. La comunicazione ufficiale arriva da Coverciano, per bocca del ct azzurro Marcello Lippi, nel giorno della presentazione della nuova divisa dell'Italia in vista dei Mondiali in Sudafrica. «In maniera definitiva Nesta mi ha comunicato che non se la senta di tornare in Nazionale - dice Lippi - e questo per tutta una serie di motivi e nonostante gli abbia detto dell'importanza di un suo rientro nel gruppo. Lui è in credito con la Nazionale con la cui maglia ha sempre rimediato infortuni importanti, ora che ha ritrovato una stabilità fisica non vuole più rischiare. Il suo rientro avrebbe dato una scossa all'ambiente, ma rispetto la sua scelta. La difesa a 3? Con Nesta sarebbe stata una possibilità, ma lo sarà anche senza di lui». A cento giorni dal Mondiale, gli azzurri si sono radunati a Coverciano per un mini-ritiro che si concluderà mercoledì con l'amichevole in programma a Montecarlo, contro il Camerun di Etòo. Per Lippi si tratta di un test importante in ottica Mondiale, utile per valutare le condizioni del gruppo, ancora alle prese con molte assenze. «Le squadre africane come ad esempio Costa D'Avorio e Camerun sono formazioni di tutto rispetto - continua il tecnico viareggino -. Quello di mercoledì sarà un impegno importante. Non siamo carenti in niente, al momento. Siamo solo 'deficientì nel senso che ci manca un pò di salute. Ed anche il tempo non ci dà una mano. Da novembre al 23 maggio abbiamo solo questi 2 giorni per stare insieme. Ma il progetto azzurro va avanti. Ripeto, 17-18 giocatori sono già decisi, mi mancano quei 4-5 nomi per creare una rosa più variegata possibile. Sarà difficile che tra questi ci siano giocatori nuovi, ovvero che non siano mai stati presenti finora in Nazionale». A proposito dell'impegno azzurro infrasettimanale, Marcello Lippi non risparmia la sua vis polemica nei confronto di quei colleghi che lo hanno invitato a risparmiare i loro giocatori di club. Tra questi il tecnico del Milan Leonardo. «Voglio ricordare loro che ho solo questa partita a disposizione - ha spiegato -. Non posso quindi preoccuparmi che sabato prossimo ci siano partite come Fiorentina-Juventus e Roma-Milan. Mercoledì forse alcuni ragazzi giocheranno solo un tempo ma state sicuri che altri staranno in campo per 90 minuti. Spero che questo lo capiscano gli allenatori delle squadre interessate». Chiuso l'argomento, si torna a parlare di convocazioni e di un'Italia che per l'amichevole di Montecarlo non vedrà presenti alcune sue punte di diamante. Da Totti («di lui non ho parlato e non parlo» taglia corto Lippi) a Toni, passando per Iaquinta, Gilardino e Giuseppe Rossi. «Ci sono tanti infortunati ma non si tratta di infortuni gravi - specifica Lippi -. Anzi, direi che in questo periodo può anche essere positivo che qualcuno non ci sia, perchè potranno recuperare e tornare in campo più carichi di prima. Penso a Iaquinta, ad esempio, che ha tutto il tempo per ristabilirsi dall'infortunio in proiezione Mondiale». Più complicato il discorso su Balotelli ed Amauri, altri due elementi chiave in proiezione azzurra. «Su Balotelli speriamo tutti che sia fondamentale per la partita di mercoledì dell'under 21 contro l'Ungheria, un match che dovremo vincere. All'Inter stanno portando avanti un percorso importante di crescita che riguarda il giocatore e che lo renderà sempre più utile sia in chiave Inter che in chiave Nazionale. Amauri? A giorni diventerà italiano e da qual momento sarà tenuto sotto osservazione come tutti gli altri italiani, come Toni, Gilardino e Giuseppe Rossi, che ha attraversato un brutto momento per motivi familiari». L'Italia va, in attesa di ritrovare momenti migliori di salute. Ma non parliamo di cattivo gradimento del pubblico, per favore. «Non guardo al grado di fiducia del pubblico - conclude Lippi - questo lo vedremo in seguito. Al momento siamo in una fase di esperimenti, ma quando il gruppo di ritroverà al completo, a giugno, sono certo che saprà dire la sua, come ha fatto in precedenza. E ricordiamoci che ci siamo qualificati per il Mondiale con una giornata di anticipo. Cercheremo di fare del nostro meglio anche in Sudafrica, e se non riusciremo, pace, arrivederci e grazie».

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