La lotta scudetto è ancora un derby milanese
Tuttosommato, il risultato è accettabile, perché se è vero che il rigore finale non c'era a norma di regolamento, è giusto anche ammettere come Rizzoli avesse punito con la simulazione Quagliarella, che invece al penalty aveva diritto per il fallo di Juan. Per la prima volta si è vista la difesa a tre, che poi si trasforma a cinque con Motta e Riise larghi, poi nella ripresa si è tornati allo schieramento abituale anche per le mosse offensive di Mazzarri. Protetta da De Rossi che forse troppe energie sta profondendo, la difesa centrale ha retto bene, anche se alla resa dei conti l'anello debole si è confermato Mexes, da ritrovare. La vetta si allontana, è vero, ma il terzo posto offre ampie garanzie, anche perché il Palermo lascia a distanza di sicurezza una Juve vista come una minaccia per una serie di buoni motivi. Con un gran secondo tempo, i siciliani di Delio Rossi passano da trionfatori a Torino, avrebbero potuto vincere di goelada, mai realmente pericolosa la squadra di Zaccheroni, adesso il Palermo è quarto da solo, ma a meno otto dalla Roma. E domenica arriva il Milan per difendere il suo ruolo di runner-up e tenere vive le speranze di aggancio al vertice, stavolta sarà la capolista a fare appello all'orgoglio di una Roma forse un po' stanca, ma subito ritrovata sul piano caratteriale. Per l'Inter, orecchie e musica, sulla bella e sofferta vittoria di Udine decisivo il peso del temperamento: più forte delle squalifiche, degli infortuni, delle polemiche. Non l'ha avvilita neanche quel fulmineo svantaggio che aveva esaltato il Meazza rossonero, rimonta, sorpasso e stacco, poi comprensibile calo alla distanza, ma infine tre punti fondamentali. A Mourinho mancavano Samuel, Cordoba, Cambiasso, Muntari, più Chivu e Santon, Thiago Motta improvvisato centrale di difesa. Tutto liscio invece per il Milan, troppo morbida la resistenza dell'Atalanta, quando i toni agonistici non si esasperano Ronaldinho è puntualmente decisivo. Allarme per Leonardo, in vista della sfida dell'Olimpico e del successivo viaggio all'Old Trafford, lo stop di Pato, bloccato da un guaio muscolare di non lieve entità. Nonostante il mezzo passo falso interno con la Fiorentina, alla Lazio la giornata ha offerto confortanti risposte. Vero che il colpaccio di Marassi tira fuori dalla mischia il Bologna, ma delle ultime della classe ha vinto il solo Siena che rimane a distanza, ferme Atalanta e Livorno, sono ancora tuttavia scomodi concorrenti Udinese e Catania. Gianfranco Giubilo