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Il Milan sorride ma i nerazzurri brillano in Coppa

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Mossedecisive di Mourinho, soprattutto con Balotelli sulla destra, protagonisti i difensori centrali, su tutti Lucio, il successo non è usurpato, a coronamento di un confronto qualitativo e spettacolare. Garante del divertimento l'immediato vantaggio di Milito, Cech beffato, poi l'Inter ha sofferto le lucide geometrie dei blues, creando qualche pericolo in contropiede. Julio Cesar si sarebbe arreso in apertura di ripresa, ma prima a salvare la patria nerazzurra era stato soprattutto Mejuto Gonzales: c'erano rigore per Kalou e rosso per Samuel, a chi vanno la manette? Di Cambiasso la firma sul due uno, nella ripresa. Dopo essersi aggiustato con le mani le date per i recuperi, sorge il dubbio che Adriano Galliani abbia in qualche modo sistemato anche i risultati. Per carità, stavolta nulla di meno che legale, soltanto un determinante aiuto della buona sorte, della quale il suo Milan sa sfruttare gli umori anche nelle giornate di vena meno ispirata. La Fiorentina aveva ritrovato un pizzico di fortuna contro il Livorno, ha dilapidato tutto perdendo, in pieno recupero, una partita che aveva condotto a lungo in vantaggio e che avrebbe più volte potuto chiudere, senza le decisive prodezze di Abbiati e magari, la valutazione di un possibile rigore, Rosetti quasi emulo di Ovebro. Senza avere combinato nulla di buono, il Milan ha trovato prima il pari con Huntelaar appena entrato, poi il sorpasso con Pato. Vola così al secondo posto e il distacco dall'Inter è di appena quattro punti, neanche la Roma è molto contenta. Spettacolare e vivace la gara di Udine, Pasquale Marino ritrova la miglior vena dei suoi nella ripresa, recupera e sorpassa nonostante a Trefoloni sfugga un plateale mani di Nenè nella propria area. A chiudere una parentesi esaltante, arrivano stasera le due italiane in corsa nell'Europa League, Roma e Juventus. La loro pratica, Del Piero e soci dovrebbero averla archiviata con la vittoria di Amsterdam, dell'antica gloria all'Ajax è rimasto soltanto il nome, difficile possa ribaltare il risultato. Ranieri non ha preferenze tra austriaci e belgi per il succesivo appuntamento, ma intanto questo ottavo occorre guadagnarselo. Senza le amnesie nel finale, la Roma avrebbe potuto consentirsi un utile turnover in vista dell'avventura napoletana. Poiché Ranieri non vuole rinunciare ad alcuno degli obiettivi stagionali, tutti ancora perseguibili, dei possibili titolari avrà un po' di riposo il solo Juan, una garanzia la freschezza di Mexes. Fuori Totti e Toni, fuori ancora Pizarro oltre a Julio Sergio, per il resto il tecnico potrà contare su una formazione affidabile, Vucinic votato a ribadire un momento magico, Taddei, Brighi e Perrotta a supportare De Rossi in centrocampo, potrebbe trovare spazio anche Alessio Cerci, che sta tentando di seguire i consigli di Ranieri più di quanto non faccia l'indisponente Menez. Auspicabile una larga presenza del tifo, a dimostrare che non soltanto tecnico e società considerano importante un trofeo da troppo tempo invocato.

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