Ma adesso è una corsa a tre

Guardareavanti, allora, ma senza un minimo calo di attenzione per quello che succede alle spalle, al di là della settima vittoria a seguire importanza fondamentale per la stagione rappresentano quei nove punti di vantaggio sulla quarta posizione della quale è da ieri titolare la Juventus, i meriti di Zaccheroni meno visibili rispetto a quelli di Mazzoleni, ma almeno la vittoria di Bologna è senza ombre di sospetto. Per la Roma hanno lavorato utilmente non soltanto la timida Samp, ma anche il Siena che ha lasciato un solo punto al Napoli, hanno vinto anche Palermo, Cagliari e Fiorentina, che però arrivavano da spiagge lontane. Come, del resto, nella nera giornata di Palermo pesantemente condizionata dalle decisioni della terna, si è tenuta fuori dalla mischia più insidiosa la Lazio. Alle sua spalle, il solo disperato Siena ha rimediato un punticino, tutti in bianco gli altri, dal Catania al Livorno, all'Atalanta, all'Udinese, a portata di mano è rimasto il Bologna. Lotito ha alzato la voce, giusto che la società si faccia rispettare, però la Lazio di Palermo ha impiegato troppo tempo a scendere realmente in campo, anche se è difficile assorbire un uno-due così fulmineo. Torniamo alla Roma, alla quale gli inattesi forfait di Pizarro e Mexes hanno imposto una sorta di emergenza soprattutto in avanti. Lo scherno nei confronti di Mihajlovic, che aveva proclamato «non perderemo», sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, esercizio che per altro, in determinati angoli del mondo, è diventato una moda. Tre giganti, la spina dorsale con Juan, De Rossi e Vucinic, il peso specifico dei gol del montenegrino fa spavento. Cerci e Menez in campo dal via, Julio Baptista alla distanza, buona volontà e qualche sprazzo, senza lasciare impronte incancellabii. Buon segnale, il non avere avvertito la fatica di giovedì notte, adesso però la prossima settimana ripropone il problema, a due passi dalla trasferta al San Paolo. Da valutare le disponibilità dell'infermeria, l'impegno successivo vedrà il Milan in visita all'Olimpico, il bilancio di questo ciclo, breve e intenso potrà suggerire attendibili risposte sul futuro. Gianfranco Giubilo