Il Milan non molla e si porta a -7 dall'Inter
Il Milan vince il primo dei due match che in settantadue ore potrebbero riportarlo sulla scia dell'Inter facendolo passare dal triste -10 di ieri mattina al -4 di giovedì. Per far sì che il sogno diventi realtà, però, ora dovrà aggiudicarsi anche il recupero di mercoledì a Firenze. Se ci riuscirà scavalcherà la Roma, insieme alla quale, a quel punto, si rimetterà in corsa per lo scudetto. Intanto ha archiviato con successo la trasferta di Bari, aiutato da una svista di Gava su un fallo in area di Bonera su Barreto, da Abbiati che ha parato un rigore quando mancavano tre minuti alla fine della gara, ma anche dalla lentezza dei pugliesi, apparsi molto più bloccati del solito. Strano per una squadra che aveva conquistato 20 punti nelle ultime 9 partite casalinghe e che fino a ieri aveva fatto della corsa e del pressing le sue armi migliori. La partita è bloccata, il Milan ha in mano il pallino del gioco ma non riesce a trovare spazi nel muraglione alzato dai baresi davanti a Gillet, così lo spettacolo ne risente e la gara scorre via noiosa per una buona mezzora. Al 27', però, si accende per il suddetto abbraccio in area di Bonera a Barreto. Sarebbe rigore, ma Gava fa proseguire e i baresi vanno su tutte le furie, finendo con l'allungarsi. Il Milan ne approfitta e crea due pericoli con Borriello, che prima manda di poco a lato di testa e poi si vede respingere il diagonale sulla linea da Bonucci. Ma il gol è nell'aria e arriva al 43' con una grandissima semirovesciata dello stesso Borriello su imbeccata di Ronaldinho. È un gol bellissimo e meritato, ma la decisione di Gava sul possibile rigore per i baresi pesa molto sul risultato. Anche dopo l'intervallo, nonostante debba rimontare lo svantaggio, il ritmo del Bari resta inspiegabilmente basso, tanto che si fa pericoloso solo con una punizione di Barreto ben parata da Abbiati. E il Milan ne approfitta ancora, sempre grazie ad un'iniziativa di Ronaldinho, che affonda sulla sinistra e impegna Gillet, sulla ribattuta del quale Pato insacca. Poi corrono tutti ad abbracciare Leonardo. Come a dire: guai a chi lo tocca.