Ci crede ma non lo dice o è talmente pragmatico da non concedersi sogni? Claudio Ranieri continua a sfuggire a qualsiasi discorso sulla rimonta all'Inter
«Ilcampionato non è ancora riaperto - dice dopo la vittoria sul Catania - stiamo facendo un gran lavoro e mi fa piacere che la gente sogni, ma siamo ancora nel pieno del curvone. Cinque punti di distacco saranno pure pochi ma non penso all'aggancio. Anzi, sganciamoci subito e guardiamo a chi ci insegue per un posto in Champions e all'Europa League: ci teniamo molto, così come alla coppa Italia». Ranieri il realista si sente inferiore alla capolista. «Non mi voglio nascondere ma bisogna aspettare. C'è tanta carne al fuoco a dobbiamo essere bravi a non lasciarla bruciare. L'Inter è forte, rabbiosa, non molla mai. Sabato l'arbitro della gara con la Samp ha diretto bene. Semmai, c'è stato un errore è stato sul fallo di Milito su Palombo». La vittoria sul Catania ha cancellato il black-out di Atene. «Nessuno si è accorto che avevamo giocato giovedì - dice soddisfatto l'allenatore - c'è stata la voglia di rialzarsi subito e sono veramente contento. Abbiamo fatto una gara giudiziosa contro un Catania pronto a colpirci in contropiede. Menez? È stato molto diligente». Anche il Doni di ieri lo fa stare tranquillo in ottica Panathinaikos. «È vero, il portiere ha partecipato al gol incassato ad Atene. Ma gli altri che facevano, guardavano l'Acropoli? Tutta la squadra che si era convinta di aver già passato il turno. È stato un grosso errore. In Europa vogliamo arrivare fino in fondo e riportare a Roma un trofeo che manca da cinquant'anni. Pizarro? Aveva un polpaccio "caricato", spero possa esserci giovedì. Mexes lo avrei messo al posto di Juan con il Catania». Il brasiliano è stato il migliore in campo e sullo scudetto la vede come Ranieri. «Dobbiamo vincerle tutte per crederci - spiega Juan - ma ci dobbiamo guardare anche dietro. La nostra forza? Un grande gruppo». De Rossi ammette che «Mihajlovic aveva ragione su di me: contro il Palermo ho cercato di farmi ammonire in tutti i modi ma non ci sono riuscito, per fortuna giocherò anche a Napoli. Le proteste di Mourinho? Capita di essere nervosi. Per esempio il gol di Del Piero a Torino a me sembrava in fuorigioco e gliene avevo dette davvero tante». Burdisso non si lascia coinvolgere dall'entusiasmo: «Non possiamo pensare allo scudetto, non abbiamo ancora le armi». Idem Taddei: «Non pensiamo all'Inter sarebbe un errore». Nelle ultime due partite Cerci si è ritirato fuori dall'anonimato. «È un buon momento per me, ho bisogno di continuità per mostrare il mio valore». Per il momento l'abbiamo solo intravisto.