Sinisa provoca Totti lo sistema

MatteoDe Santis C'eravamo (neanche) tanto amati. Sinisa Mihajlovic da una parte, la Roma e Francesco Totti dall'altra: amarsi un po' e poi detestarsi cordialmente a vicenda. Ieri, nel giorno del compleanno del tecnico del Catania, l'ultima puntata. Mihajlovic parla. Partenza (quasi) dolce: «La Roma è una grande squadra ma non vincerà lo scudetto. È sempre un'emozione giocare all'Olimpico, c'è un grande pubblico e una grande atmosfera, a prescindere dall'accoglienza che mi rivolgeranno. Ranieri mi ricorda Eriksson, un grande». Ma la chiusura è velenosa: «Speravo nella presenza di Totti, viste le sue condizioni attuali. Certo, se poi rompe le "palle" agli arbitri è meglio che non ci sia. De Rossi doveva essere ammonito col Palermo e quindi squalificato: significa che loro devono essere al completo. Ma io non temo nessuno e sono sicuro che non perdo». Totti ascolta e decide di rispondere attraverso il suo sito internet: «Tanti auguri a Sinisa per il suo compleanno. Ancora una volta ha dimostrato di avere grandissime qualità, come ad esempio il rispetto verso i calciatori ed i tifosi avversari. Inoltre come allenatore è particolarmente bravo ad ottenere titoli sui giornali, ovviamente quelle due volte all'anno che parla di me e della Roma, e soltanto quando riesce a completare la stagione conservando la panchina. Sono certo che anche stavolta come a Bologna lascerà il segno sulla squadra che allena». Botta e risposta, titoli di coda per questo episodio. Riassunto dei precedenti. Mihajlovic assoluto protagonista: «Non è un problema che i tifosi della Roma mi diano dello zingaro, ma anche questo è razzismo»; «Zarate è meglio di Totti»; «Totti, praticamente, l'ho fatto esordire io»; «Francesco non si è comportato bene con me e io ho chiuso con lui». La risposta di Totti arrivò solo per spiegare i motivi dell'assenza alla partita d'addio di Mihajlovic (uno dei casus belli), nelle altre occasioni sorvolò. Almeno fino a ieri. Probabilmente non finirà qui. Appuntamento alla prossima puntata.