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Avanti con Doni

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.Mentre il titolare Julio Sergio si ferma, Ranieri dà fiducia al secondo per le prossime tre-quattro partite. L'infortunio di giovedì di Julio Sergio non è grave come temuto, ma lo costringerà a saltare il Catania domani, il ritorno con i greci giovedì prossimo e probabilmente anche la trasferta di Napoli del 28 febbraio. Gli esami di ieri al Gemelli hanno mostrato un'elongazione all'adduttore destro che comporterà uno stop di sette-dieci giorni. La data del rientro più probabile è il 7 marzo in Roma-Milan. Adesso tocca a Doni, nonostante gli errori di Atene e la conferma del suo momento difficile. Il brasiliano ha perso la fiducia insieme al posto e a giugno è destinato ad andare via. Oltre alla delusione per le scelte dell'allenatore, ora deve fare i conti con una «piazza» che non lo ama più. E domenica potrebbe «farglielo presente» all'Olimpico. Ma lui non si fa spaventare. «Ho giocato quattro anni da titolare, sono a disposizione della Roma. Non sono preoccupato quando non gioco - ha detto il portiere al ritorno di Atene - semmai sono preoccupato se entro nel corso di una gara. Giovedì sera ho sbagliato soltanto sul primo gol: dovevo restare in porta. Sugli altri due non credo di avere colpe. Non è stato facile per me entrare a freddo». Dopo la partita col Panathinaikos il brasiliano ha parlato con Conti e Montali, quest'ultimo lo ha rassicurato anche ieri a Trigoria insieme a Ranieri. «Doni ha tutta la nostra fiducia» assicura Montali, spazzando via i dubbi di un possibile «sorpasso» di Lobont. Ieri anche Totti dal suo sito è intervenuto per difendere il compagno: «Voglio stare vicino a Doni, perchè non si possono dimenticare i meriti del calciatore che è stato uno dei protagonisti assoluti di tante nostre vittorie. Oltre ad aver giocato in condizioni di salute precarie e con dei forti dolori in nome di questa maglia e chi meglio di me può capirlo. Tutti noi insieme gli faremo sentire il nostro affetto. Forza Ale, sono sicuro che reagirai alla grande!». Intanto Ranieri deve fare i conti anche con il muso lungo di Mexes. «Sto bene» ha detto il francese, escludendo che la scelta di giovedì del tecnico fosse legata alle sue condizioni fisiche. Mexes sperava di giocare perché in tribuna ad Atene c'era Pierre Mankovski, collaboratore del ct francese Domenech. Il ruolo di vice-Burdisso inizia a pesargli e il Mondiale è sempre più lontano. Ma domani col Catania potrebbe toccare a lui. Non a Totti e Toni. Il capitano è squalificato e non tornerà comunque prima della gara con il Milan per i noti problemi al ginocchio. Toni dovrebbe rientrare lunedì nel gruppo e può sperare in una convocazione per il ritorno con il Panathinaikos. Perrotta è in dubbio pure per domani: il torcicollo continua a bloccarlo.

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