Sabatini: "Reja, l'uomo giusto"
Walter Sabatini ha lavorato per molto tempo nella Lazio. Nei primi anni novanta nel settore giovanile, poi come ds di Lotito fino all'estate 2008, quando Zamparini lo ha portato in rosanero. Per lui Palermo-Lazio sarà una sfida particolare. Che gara si aspetta? «Siamo reduci da una sconfitta con la Roma esagerata nel risultato, spero che questo non ci trasmetta insicurezza. La Lazio ha beneficiato del cambio in panchina in maniera fragorosa. I biancocelesti mi preoccupano, nonostante l'annata difficile, il valore dell'organico è indiscutibile. Dovremmo giocare la nostra miglior partita in assoluto per batterli». Cosa è mancato a Ballardini e cosa ha portato Reja? «Ballardini ha combattuto in mezzo a mille difficoltà, faticando a trovare il filo conduttore. Reja è un grande normalizzatore, la Lazio nella normalità è competitiva». Lo spogliatoio non seguiva più Ballardini? «Il calcio brucia cose e persone alla velocità della luce. I risultati negativi indeboliscono interiormente calciatori e tecnici, si diventa fragili e ci si ammala. Reja in questo contesto è stato percepito come un personaggio rassicurante» Reja può avere un futuro duraturo nella Lazio? «È reduce da grandi stagioni a Napoli, ambiente turbolento non meno di quello di Roma. È uno affidabile, un'ottima scelta». Ritiene anche lei come Ballardini incompatibili Rocchi e Zarate? «Hanno la stoffa per coesistere, i grandi possono sempre giocare insieme. Nel calcio a volte si sconfina in qualche sofisma». Con Reja Zarate è andato in panchina, cosa ne pensa? «Ha pagato l'annata no della squadra, inoltre una sua flessione era fisiologica. Reja, con il fare del buon padre di famiglia, lo riporterà al suo livello, spero non da domenica». Cosa sta dando Rossi al Palermo? «Chiarezza al progetto tecnico-tattico, con meticolosità». Come giudica Pastore e Cavani? «Pastore è un talento incommensurabile. Cavani è moderno, unisce quantità e qualità. In fase di non possesso agisce con forza e rabbia, alla Rooney». Il 3-5-2 è ideale per la Lazio? «Gli interpreti sono giusti. Radu e Biava sono marcatori eccezionali. Stendardo, che in passato ha fatto qualche scelta discutibile, sta facendo benissimo. Anche Dias è unottimo giocatore». Il ritorno di Ledesma? «Decisivo, è un riferimento per la squadra». Kolarov? «È di livello internazionale». Un giovane da segnalare? «Faraoni. È un difensore polivalente, unisce le qualità atletiche ad un grande tasso tecnico». La differenza tra Zamparini e Lotito? «Zamparini è un decisionista coraggioso, Lotito indugia un po' di più, ma lo ringrazierò sempre per l'esperienza vissuta a Roma, è stato un onore per me». La differenza tra Roma e Palermo? «A Roma c'è una densità di opinioni difficile da fronteggiare, ma è molto stimolante. A Palermo c'è grande civiltà sportiva, è un vantaggio lavorarci».