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Lazio, ritorno alla normalità

Edy Reja

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«Le vittorie ti fanno venire i capelli biondi e gli occhi azzurri»: parole e musica di Delio Rossi, ex tecnico della Lazio e prossimo avversario dei biancocelesti. . In effetti, é bastato un successo a Parma per trasformare il signor Edy Reja da Gorizia nel sosia di George Clooney. Il giorno dopo il popolo laziale esalta le doti del «Normal One» arrivato da Spalato per rimettere in piedi una Lazio allo sbando: la lotta per la salvezza é ancora lunga, ma il sole é tornato a splendere su Formello. «Al di là del risultato mi è piaciuto il modo in cui la squadra si è mossa in campo - spiega il neo tecnico biancoceleste - non speravo in un risultato così positivo. Ledesma? Ha dimostrato di essere un punto di riferimento importante, é un grande giocatore. Ma tutti hanno combattuto palla su palla. Siamo stati fortunati all'inizio, comunque ritengo che la mia squadra abbia meritato la vittoria. Ho cercato di dare tranquillità e serenità - ha confessato il tecnico intervenendo sulle frequenze di Radiouno - i giocatori hanno risposto mostrando grande disponibilità». Reja ha fatto una scelta coraggiosa, lasciando il campionato croato alla guida dell'Hajduk, per sposare una nuova avventura nel campionato italiano. «Avevo bisogno di riposare un pò dopo Napoli - spiega Reja - a Spalato stavo bene, ho preso la squadra terz'ultima e l'ho portata al quinto posto. Ora è arrivata questa opportunità con la Lazio, ho ritrovato un campionato che sento mio». Un'avventura, quella laziale, che richiederà molte energie, mentali e fisiche. «Mi sento ancora ragazzino - continua Reja - ho lo spirito per poter battagliare, a me piacciono gli ambienti difficili. Lotito? Lo conosco da poco, il primo approccio mi è sembrato positivo. Mi ha dato serenità, poi vediamo più avanti, anche io non sono facile da gestire». Ha esordito sulla panchina facendo una mossa tanto vincente quanto impopolare: il campo ha premiato la sua scelta. «Zarate in panchina? Avevo visto in settimana le partite precedenti, non mi sembrava fosse in grandi condizioni quindi ho scelto Rocchi. Una squadra deve avere 4-5 punte, Zarate è un giocatore importante, si dovrà giocare il posto insieme agli altri. La concorrenza stimola quando è leale». Tre punti non risolvono la situazione, ma quanto meno aiutano a guardare avanti con maggior serenità. «Non penso con una vittoria di avere risolto il problema - confessa Reja - il calendario non é facile, ora mi aspetto ulteriori risposte». Reja ha adottato il 3-5-2, modulo che già aveva sperimentato ampiamente in passato. «A Napoli l'ho fatto per necessità - afferma - a Spalato ho giocato con il 4-4-2 perchè avevo gli esterni. Qui ho parlato a ogni singolo giocatore e il modulo lo hanno scelto direttamente i calciatori. Quando stabilisci di proporre un modo di giocare l'importante e che si conosca nei suoi pregi e nei difetti. Il modulo migliore è mettere i giocatori al posto giusto per avere un rendimento al 100 per cento».

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