Il Napoli frena l'Inter

NAPOLI - E adesso la Roma ci spera davvero. L’Inter infila il secondo pareggio consecutivo dopo Parma, va a più sette dalla diretta inseguitrice, ma rallenta la sua corsa forsennata. Il suo attacco non sembra più così implacabile. E si sa, se non si segna non si vince. Il cuore e la corsa sono la lezione del Napoli alla prima della classe che non sfata il tabù vittoria contro i partenopei ancora imbattuti in notturna e ancora una volta fermati dai legni, stregati, onnipresenti, nemici. Tuttavia il punto accontenta i padroni di casa, non per la mole di azioni prodotte, ma perché permette di tornare al quarto posto. Lavezzi non c’è, non si può rischiare. In avanti Quagliarella-Denis, alle spalle Hamsik, mentre un’imprevista indisposizione di Dossena vede Aronica a sinistra. L’Inter è quella dettata da Mourinho alla vigilia: Pandev e Milito (bene la marcatura da mastino su di lui da parte di Cannavaro) in attacco e Sneijder a ispirare. Anche se il pupillo di Mourinho non riesce a costruire guardato a vista com’è da Pazienza e Gargano, quest’ultimo, spesso irritante negli appoggi, ammonito salterà Siena. Balotelli in tribuna a causa di una vescica.Spaventa l’Inter, il Napoli di Mazzarri. Un assedio lungo tutto il primo tempo, infruttuoso però. La traversa trema al 10’ del primo tempo quando Hamsik raccoglie al limite dell’area una respinta del portiere su punizione. Dopo un tiro sull’esterno rete di Quagliarella, è l’eccellente Zuniga, ala destra titolare al posto dello squalificato Maggio, a galoppare fino al fronte avversario e in combinata con Hamsik servire Denis. Ma sul colpo di testa dell’argentino c’è il miglior giocatore dell’Inter: Julio Cesar. L’Inter però avrà qualcosa da ridire con l’arbitro. Rosetti è una garanzia, anche se a Bologna fece arrabbiare molto i nerazzurri, e stasera si è ripetuto non concedendo un rigore per fallo di mano di Aronica (15’). Il pallino del gioco è in mano ai napoletani che con velocità e «sopraritmo» annullano il gap tecnico e schiacciano gli avversari nella loro metà campo. Peccato che Hamsik al 32’ e al 44’ non centri il bersaglio. La corazzata milanese si vede in sole due occasioni: al 15’ quando Sneijder e Pandev in sequenza si fanno fermare da De Sanctis e al 29’ quando è l’incrocio dei pali a negare il vantaggio a Muntari che perde tutti i duelli con Zuniga e a inizio ripresa sarà sostituito da Mariga. Sneijder in girata si rende subito pericoloso, poi Pandev e Milito, ma De Sanctis si fa trovare pronto. La Beneamata sfoggia una concentrazione e un’intensità da grande squadra ma al 20’ deve ringraziare la sua buona stella: il destro secco e potente di Quagliarella prende in pieno la parte bassa del palo e Denis non riesce a ribadire in porta, né in questa occasione, né due minuti dopo. Non è questo il centravanti spietato e cinico di cui ha disperatamente bisogno il Napoli. Spendono tanto i giocatori di Mazzarri, un calo evidente che porta all’inserimento di Cigarini per Zuniga, il colombiano esce tra gli applausi. I nerazzurri sembrano avere più benzina, ma finisce a reti inviolate davanti al pubblico delle grandi occasioni che ha ammirato lo spettacolo dei pali. E adesso l’Inter ospita la Sampdoria, stessi punti del Napoli, stesse aspirazioni.