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Buffon e quella bestemmia «gratis»

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Ripresacon l'Inter in crescita, maggiori iniziative, ma ancora palle-gol per il Napoli, un palo e un errore di Denis a porta vuota, occasioni anche per i milanesi, risultato rispettoso dell'espressione della gara. Da rilevare ancora una volta gli insopportabili atteggiamenti di Mazzarri in panchina, Mourinho non sbaglia quando li censura come sgradevoli elementi di pressione sugli arbitri. La Capitale ritrova finalmente il sorriso pieno: lo restituisce alla Lazio Edy Reja, il tecnico che ha soffocato sul nascere qualsiasi tentazione di aziendalismo incondizionato. Vittoria ritrovata dopo oltre un mese, in trasferta e su un campo dove aveva frenato pochi giorni prima il rullo compressore interista. Un balzo in avanti sensibile in classifica, che fa il pari con quello del Bologna che ha inguaiato il Livorno, da zona rossa piena al vantaggio di guardare dall'altro cinque concorrenti. C'era da rimediare agli errori dellla società e di un Ballardini dalla troppo limitata personalità, Reja lo ha fatto imponendo in pratica il reintegro di Ledesma, giocatore fondamentale. Poi, il coraggio di richiamare alle sue responsabilità un talento come Zarate, un'ora e più in panchina per meditare sull'esigenza di interpretare il calcio come gioco di squadra, non come palcoscenico per solisti. Pericolo scampato nel primo tempo con l'errore tragico di Biabiany, la Lazio ha poi dominato la ripresa: due gol e un terzo negato da una terna arbitrale da bastone bianco e cane lupo, il pallone che Paci aveva respinto, e con il braccio, era ben oltre la linea di porta. Ma penso che il merito del tecnico friulano sia stato soprattutto quello di chiedere agli interpreti di recitare i copioni prediletti, rinnegando gli stravolgimenti di ruolo usuali nella precedente gestione. Un bel punto di partenza per una risalita della quale, del resto, non era lecito dubitare. Sul ritorno alla vittoria della Juve, la prima di Zaccheroni, inquientanti riferimenti a un passato che sarà difficile dimenticare. Per la seconda volta in poco tempo, Del Piero gratificato da rigori fantasma, per altro senza neanche avere cercato alcun tipo di simulazione. Episodi sfortunati per gli arbitri di turno, ma ne hanno sofferto di più prima la Lazio e poi il Genoa. Desta clamore l'errore di Buffon sul secondo gol genoano, poi il labiale del portiere ha prodotto anche materia per la famosa prova Tv, non ancora ammissibile per sua fortuna, sulla blasfemia in campo. Anche se per tanti motivi, disparità di lingua in primo piano, le minacciate sanzioni fanno un po' sorridere, forse si dovrebbe dedicare maggiore attenzione alle passeggiate di Contini e Lichtsteiner sul collo degli avversari, per non dire dell'ignobile colpo di mano di Henry. Sarà al Mondiale, il francese, ritroverà anche l'arbitro Hansson, bella accoppiata! Gianfranco Giubilo

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