Dopo i fiocchi può arrivare il gol di Baptista
.Il rischio è sempre quello, un brutto scivolone, e Ranieri mette in guardia la sua Roma. Nella suggestiva vigilia «imbiancata» della partita con il Palermo (Olimpico, ore 18) il tecnico invita tutti a «restare con i piedi per terra, altrimenti scivolate». I giallorossi hanno l'occasione di portarsi per una notte a 6 punti dall'Inter capolista, ma Ranieri non si fida. Lui che alla clamorosa rimonta-scudetto sembra non pensarci proprio. I bookmakers quotano il tricolore romanista 22 volte la posta, «io non ho mai fatto neanche la schedina - dice l'allenatore - le scommesse le lascio agli altri. Noi dobbiamo lavorare e lottare con noi stessi. Parma-Inter non l'ho neanche vista. Se hanno pareggiato vuol dire che la squadra di Mourinho ha giocato col motore elettrico invece del turbo». Insomma la strategia a Trigoria non cambia di una virgola: avanti con il profilo basso, almeno a parole. Anche perché, risultato a parte, i segnali nell'ultima partita a Firenze non sono stati così positivi. «Merito della Fiorentina, ma per dire se siamo in calo dobbiamo aspettare le prossime due gare che ci daranno delle risposte». Oltre ad avvicinarsi alla vetta, Ranieri stasera può eguagliare la serie di venti risultati utili consecutivi della Roma di Capello nel 2003 (in realtà i giallorossi vinsero anche l'ultima gara della stagione precedente) ma nella sua testa i pensieri sono altri. «Siamo in forma, vogliamo fare bene, però dobbiamo calarci domenica dopo domenica nelle difficoltà che incontreremo. La partita con il Palermo è la più importante, poi lo sarà quella con il Panathinaikos. Sono tutti esami e ogni gara per noi vuol dire tanto. Il Palermo, ko di Bari a parte, non perdeva da novembre. Lo guida Delio Rossi, uno navigato che conosce la Roma come le sue tasche». E l'ha battuta tre volte nei derby su otto tentativi. La sorpresa, oltre alla neve, è stato il recupero di Totti. «È convocato, sta bene - assicura Ranieri - parlerò con lui prima della partita e deciderò come gestirlo. Francesco vuole sempre giocare e questi sono gli elementi più a rischio. Altri sanno dirti se stanno bene o male, lui invece mette sempre il cuore e il suo essere capitano: bisogna starci attenti». Totti stasera andrà in panchina, aspettando che torni anche Toni. «Finché non lo vedo con me in campo non so dire come sta» taglia corto Ranieri, che sugli acciacchi di Vucinic e Pizarro si dice tranquillo: «Fanno parte del mestiere. Ci sono calciatori in grossissima forma ma non può durare dieci mesi. Chi sta avendo poco spazio deve allenarsi al massimo». Capito Menez?