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Toni: "Torno presto"

Luca Toni a Civitavecchia con alcuni piccoli tifosi

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Freme dalla voglia di rientrare ma senza affrettare i tempi, per non compromettere la stagione, vuole tornare al Circo Massimo e stavolta festeggiare con la sua Roma. E poi l'azzurro di Lippi, il derby da giocare con la Lazio. Luca Toni si confessa in una notte confezionata apposta per lui, in una conviviale del Roma Club Civitavecchia, al Sunbay Park Hotel, gioiello della famiglia Sensi e della direttrice Angela Nanni Fioravanti.   Toni, come sta? «Molto meglio, sto lavorando bene, vediamo come va questa settimana e poi decideremo insieme il da farsi».   Il rientro quando è previsto, forse a Napoli? «Non so, si tratta di lavorare bene e recuperare il prima possibile ma senza affrettare i tempi». Un inizio scoppiettante, due gol, l'abbraccio del popolo giallorosso, poi quel maledetto minuto di Torino. «Non me lo aspettavo, ma adesso è tanta la voglia di rientrare e far bene: addosso ho tanta rabbia da sfogare in campo». Se l'aspettava una Roma seconda? «No, però le potenzialità ci sono. Questa è una squadra forte, ha un gruppo fantastico, un grande allenatore quindi penso che quando saremo al completo possiamo lottare per il secondo posto». Di Ranieri cosa dice? «Per lui parlano i risultati, e che risultati».   Totti e Toni insieme prologo per l'azzurro? «Secondo me ce la stanno un po' tirando, qualcuno ci gufa contro visto che da quando sono arrivato non siamo riusciti neppure a fare un minuto insieme. Inutile guardarci alle spalle, ora l'importante è recuperare entrambi. Se stiamo bene insieme possiamo fare grandi cose».   Il 10 luglio 2006, quella bella passeggiata al Circo Massimo: un bagno di folla incredibile. «C'era tanta gente, mi piacerebbe ritornarci e stavolta per festeggiare qualcosa di importante vinta dalla Roma. Ne abbiamo le possibilità e in tutti noi c'è una gran voglia di esultare insieme a tutti i tifosi giallorossi». Capitolo mondiale: Lippi sembra aver chiuso la porta agli oriundi. «A me questi discorsi non interessano. Io penso a me stesso e quando sto bene fisicamente non ho paura di nessuno. Credo che il centravanti della Nazionale debba essere quello più forte. Adesso pensiamo a lavorare e a giugno si vedrà quale sarà quello più forte».   I suoi obiettivi? «Innanzitutto la Roma, vincere e fare gol per spingere la squadra sempre più in alto. Poi, ovviamente, anche la Nazionale».   C'è una parola che non si può nominare a Roma: scudetto. «Beh, adesso non esageriamo. Penso che l'Inter sia la più completa di tutte, sta andando forte. Se noi riusciamo a mantenere il secondo posto e magari a vincere una coppa sarebbe veramente un'annata stupenda».   E del derby ha mai sentito parlare? «I miei compagni dicono che trasmetta sensazioni uniche. Non l'ho mai fatto e non vedo l'ora di giocarlo». Intanto va di corsa, verso il rientro. E Roma lo aspetta.  

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